Grande soddisfazione per l’Itis Artom di Asti per la partecipazione dello studente Diego De Venuto (classe 5AI), alla finale nazionale delle OliCyber, le Olimpiadi Italiane di Cybersicurezza. L’evento, organizzato dal Cybersecurity National Lab del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), ha visto il giovane talento conquistare una prestigiosa medaglia di bronzo.
L’edizione 2024 delle OliCyber si è svolta dal 6 al 9 giugno a Torino, presso l’International Training Centre ILO, il Campus delle Nazioni Unite. La competizione ha raccolto 100 studenti delle scuole superiori provenienti da tutta Italia, selezionati tra i 1.166 partecipanti ammessi alla selezione territoriale. Per questo evento, lo studente è stato accompagnato dal prof. Jacopo Franco.
I tre giorni di soggiorno al Campus hanno offerto ai giovani partecipanti un’esperienza formativa unica. Non solo hanno avuto l’opportunità di competere, ma anche di approfondire tematiche trasversali relative alla sicurezza informatica e alle soft skills, indispensabili per il loro futuro professionale. Hanno potuto inoltre confrontarsi e scambiare idee tra di loro e con alcuni membri di spicco del Team Italy, la Nazionale Italiana di Cyberdefender che rappresenta l’Italia nelle competizioni internazionali.
La gara finale vera e propria, che ha avuto una durata complessiva di 7 ore, ha messo alla prova le capacità dei partecipanti attraverso una serie di sfide di tipo “capture the flag” che, sebbene presentate come gioco, hanno simulato problematiche reali di sicurezza informatica.
“La medaglia di bronzo ottenuta da Diego De Venuto è motivo di grande orgoglio per l’Istituto Artom di Asti. Non solo rappresenta un riconoscimento del talento individuale dello studente, ma è anche un incoraggiamento per tutti gli altri compagni a continuare a perseguire l’eccellenza e a impegnarsi nello sviluppo delle proprie competenze, preparandosi così ad affrontare con successo le sfide del futuro nel mondo della cybersicurezza” commenta il dirigente Franco Calcagno. “Un plauso anche ai docenti che han saputo appassionare studenti e studentesse e condurli ad affrontare questo non semplice ma entusiasmante percorso”.