Il murale con la grande conchiglia emerge con forza sulla parete esterna della Casa di Accoglienza madre-bambino all’ingresso del paese e tutt’intorno c’è una coltre bianca che rende ancora più vividi i colori dell’opera. Il ponte che spicca dall’acqua con il paese di Castellero rappresenta il naturale collegamento tra il passato/presente del territorio e i vissuti delle persone, da qualsiasi angolo del mondo provengano. Lo ha spiegato ieri l’artista mentre i bambini nigeriani, accolti con le loro mamme nel centro gestito dal Piam, giocavano incuranti in mezzo a sindaci e cittadini.
Anche questo murale senza titolo, come quelli realizzati negli ultimi due anni a Chiusano, Cortandone, Monale e Settime, tiene stretto il filo conduttore di “Street Art sulle colline del mare” (arte, paleontologia, multiculturalità) e rappresenta l’ultima tappa, almeno per quest’anno, del progetto ideato da Marisa Varvello, assessore a Chiusano, nell’ambito del Sistema di accoglienza e integrazione Sai voluto dal Ministero dell’Interno.
Soddisfatto il sindaco Campia: “Il piccolo paese della nocciola, con la Casa di Accoglienza madre-bambino, è diventato un luogo per far nascere e consolidare un dialogo diretto tra chi è nato sulle colline del mare e chi vi è stato accolto”. “Le donne e i bambini che sono qui – ha detto Alberto Mossino, presidente del Piam – sono le stesse che vedete, alla televisione, arrivare a Lampedusa sui barconi. Una trentina le ospiti con figli che aiutiamo dal 2017. In questo paese, oltre a dare risposta all’emergenza, si è costruita la cultura del reciproco rispetto: una bella storia“.
Come belli sono i murales che Ascanio Cuba, Roberto Collodoro, Matteo Michele Bisaccia e Vesod hanno consegnato ai cinque piccoli comuni (ieri erano presenti all’inaugurazione i sindaci o delegati), mentre il presidente Gianluca Forno invita a estendere l’esperienza artistica, che in questi due anni il Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato ha sostenuto con un proprio contributo, in altri paesi. Intanto delfini, conchiglie e balenottere artistiche attendono sui muri visitatori, turisti, appassionati d’arte o semplicemente curiosi.
“Il successo dell’idea sulla Street Art e l’esperienza maturata nell’aiuto e integrazione dei migranti – il commento di Luigi Bosco, primo cittadino a Chiusano, Comune capofila del progetto Sai – ci spinge ad andare oltre: abbiamo l’entusiasmo per continuare“.
Dopo due anni, “Street Art sulle colline del mare” si chiude, almeno per ora, con le parole di Vesod e del direttore organizzativo Davide Loritano: “Abbiamo lavorato in questi luoghi con molto piacere, dando il massimo della nostra professionalità perché quando si è accolti bene si lavora meglio. E’ quello che è successo a noi e che racconteremo“.