Asti si sa è un grande paese più che una città dove le periferie comunicano a pochi passi dal centro storico, ma che spesso vengono lasciate a se stesse a livello di pulizia e decoro urbano. La zona nord fotografa perfettamente questa situazione e se si passeggia si vede ciò che non va. Qualche settimana fa sono stati fatti alcuni video su importanti investimenti fatti nel Parco Bramante e al Parco Divisione Acqui e non ultimo la sistemazione del campo 2.
Sia chiaro ciò che è stato fatto ha permesso di mettere in sicurezza un’area e di mettere a disposizione delle attrezzature per chi ama fare sport all’aria aperta ma è stato totalmente tralasciato l’aspetto ordinario. Sono stati rifatti gli stalli dei parcheggi nelle piazzole di fronte allo stadio, alla Croce Rossa e all’ingresso del parco nell’arco di pochi giorni e soprattutto nel periodo giusto per dimostrare che basterebbe poco per fare ciò che di straordinario non ha nulla.
E’ vero la zona nord non è il centro ma il pullman lo prendono diversi utenti e ad oggi tutte le pensiline Asp vertono in una situazione di desolazione e di abbandono che fa spavento, non solo per i vari graffiti che ne fanno un “quadro” ma anche per i segni che il tempo lascia. Intorno al Parco Bramante i marciapiedi sono tutti sollevati a causa delle radici delle piante e nella stessa situazione lo sono quelli di Via Petrarca. Nel parco dove da poco sono state installate le nuove attrezzature il muretto che delimita lo stadio ha già perso un pezzo oltre al fatto che è tutto “disegnato”. Ora gli incivili si sa esistono ed è compito delle amministrazioni trovare un deterrente per evitare che questi possano ripetere determinate azioni e successivamente sarà poi compito delle autorità competenti, se individuati, mettere in atto le giuste azioni ma è vero anche che non si può non ripristinare ciò che è stato danneggiato o quantomeno aggiustare o pulire ciò che il tempo ha logorato. Il nodo fondi non può però essere la solita scusante di mancati lavori o manutenzioni perché il rifacimento stalli ne è la prova. Ci sarebbero molte altri punti da affrontare dalla potatura delle piante alla cura dei parchi o alla rimozione o sostituzione di quegli impianti delle pubbliche affissioni totalmente arrugginiti. Ecco perché “Adesso Asti” ha come suo punto principale proprio il decoro urbano perché è da qui che bisogna partire per dare ai suoi abitanti una città ordinata e pulita, perché a volte grandi programmi irrealizzabili dovrebbero dar spazio alle piccole cose che nel medio termine renderebbero orgogliosi i cittadini della loro Asti.
Giacomo Sorba