ASTI – Questa mattina in Prefettura si è tenuta una conferenza stampa in cui è stata illustrata l’attività svolta dalla task force per la sicurezza dei luoghi di lavoro.
A prendere la parola il Prefetto Claudio Ventrice: “Lo scopo della task force è di diminuire il numero di incidenti mortali e gli infortuni nella nostra provincia. Nell’arco di un anno è stata eseguita un’ispezione ogni mese. Di violazioni ne abbiamo accertate tante, sono state anche comminate diverse sanzioni o ammende per migliaia di euro. Questo significa purtroppo che la mentalità non è ancora quella giusta. Stiamo cercando di fare emergere la legalità; solo in due cantieri non abbiamo riscontrato violazioni. C’è ancora molto da lavorare su questa materia. Continueremo a controllare i cantieri, aumentando per quanto possibile il numero di ispezioni. Una vita umana ha un valore immenso. Nel 2024 è inaccettabile pensare di morire sul luogo di lavoro”.
“Bisogna puntare sulla formazione, sul rinnovamento tecnologico dei macchinari – ha aggiunto Ventrice -. Bisogna lavorare nel rispetto delle normative, perché le norme ci sono e basta osservarle. Ma per risparmiare spesso non si rispettano, a discapito della sicurezza dei lavoratori. La task force è nata con uno spirito di collaborazione e prevenzione, non di repressione. Noi vogliamo prevenire gli incidenti mortali e gli infortuni sul lavoro”.
Tiziana Morra, direttore dell’Ispettorato del Lavoro di Asti e Alessandria: “L’attività di vigilanza è la nostra mission istituzionale, sia legata all’osservanza della regolarità dei rapporti di lavoro sia la vigilanza sulla sicurezza sul lavoro. Per quanto riguarda la task force, abbiamo ispezionato in ambito edilizio, ma anche in ambito agricolo e altri settori come lavorazione marmi, raccolta metalli. Abbiamo riscontrato principalmente violazioni di lavoro nero e lavoratori clandestini, abbiamo emanato di conseguenza provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali. Abbiamo riscontrato in alcuni casi infedeli registrazioni sul libro unico del lavoro”.
Roberto Zanetti, responsabile Spresal: “Nell’attività di task force ci siamo concentrati su due settori tra i più critici, edilizia e agricoltura. Abbiamo riscontrato violazioni che a oggi non dovrebbero più esistere, tra cui il mancato uso di dispositivi per la caduta dall’alto, ma anche continuiamo a trovare lavoratori senza visita medica o formazione. Questo significa che le aziende hanno lavoratori ‘di passaggio’, persone che operano in una struttura che non ha cura di loro”.
Fiorenzo Prato, direttore dell’Inps di Asti, insieme a Antonella Rainero, responsabile capo ispettori Inps: “I nostri accertamenti sono circoscritti alla parte contributiva, fondamentale e importante per la vita e il futuro del lavoratore e la sua famiglia. Le scoperture contributive accertate sono 6, con un complessivo di oltre 200.000 euro tra mancati contributi e sanzioni elevate. Il settore che ha portato i maggiori introiti è quello della raccolta metalli, circa 180.000 euro. Abbiamo trovato irregolarità anche in un’azienda del settore lavorazione marmi che aveva indicato rimborsi per trasferte mai effettuate, che ha portato a recuperare altri 21mila euro”.
Silvia Rivetti, direttrice Inail Asti-Alessandria: “Abbiamo aderito alla Task force con entusiasmo, occupandoci della verifica della tutela assicurativa dei lavoratori. Da una parte abbiamo controllato da remoto, dall’altro gli ispettori Inail si sono recati in 5 ditte, dove hanno riscontrato errate classificazioni e omissioni di salari sia per i lavoratori sia per i soci delle imprese. Questi interventi si sommano ad altri che l’Inail svolge normalmente sul territorio. In totale, nel 2023 abbiamo liquidato verbali per 77.000 euro e quasi 200.000 per attività in collaborazione con altri enti”.
Il Questore Marina Di Donato: “Prevenzione, legalità e subappalti sembrano non incastrarsi bene, ma è fondamentale che girino per il verso giusto. Come Polizia di Stato, in particolare Ufficio Immigrazioni, abbiamo partecipato a questi controlli, e in un caso abbiamo denunciato una persona per sfruttamento del lavoro irregolare. Le morti e gli infortuni sul lavoro sono temi su cui il nostro Paese non deve abbassare la guardia. È una situazione inaccettabile che nel 2024 si privilegino altre tipologie di pensiero, rispetto a quello prioritario della sicurezza”.
Il colonnello Paolo Lando, comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri: “Vorrei sottolineare come opera la task force, si tratta di un lavoro che comporta un grosso impegno. C’è una riunione preparatoria, c’è il giorno di accesso e poi un debriefing operativo in cui si tirano le somme. Un’attività a cui partecipiamo con la consapevolezza di poter migliorare i rapporti informativi tra le singole articolazioni e non così facile un rapporto di collaborazione come quello instaurato grazie a questa task force. La cultura della sicurezza non si costruisce con gli accessi, ma dovrebbe nascere in primis dai responsabili dei cantieri”.
Il colonnello Antonio Giuseppe Garaglio, comandante provinciale della Guardia di Finanza: “Un impegno corale tra tutti i componenti di questo tavolo. Per noi l’attività ha riguardato il raccogliere informazioni sul profilo della polizia economico finanziaria di competenza. Spesso il sommerso da lavoro è collegato al sommerso da azienda, perciò violazioni in materia tributaria, come corrispettivi e incassi in nero”.
.