ASTI – Torna “Segni particolari: migrante”, la rassegna cinematografica proposta dall’associazione astigiana Noix de Kola, impegnata da anni nella promozione del dialogo interculturale, nell’abbattimento di pregiudizi, nella difesa della diversità in tutte le sue forme.
Quest’anno la rassegna di Noix de Kola viene presentata in modalità ridotta e in un luogo diverso, non una sala cinematografica, ma il Diavolo Rosso, locale di eventi culturali e musicali. L’obiettivo resta lo stesso di sempre: puntare l’attenzione sui viaggi intrapresi con la speranza di arrivare in Paesi accoglienti e sui Paesi da cui si scappa o si scapperebbe volentieri, malgrado tutte le restrizioni delle politiche migratorie di questi ultimi anni. Chi vuole andarsene se ne va, senza stare a sentire le minacce dei politici che temono o fanno finta di temere la famosa ‘invasione’. Un Paese vicino, un Paese lontano e in mezzo a questi l’Italia, Paese da cui sono partiti nei secoli passati (ma ancora continuano a partire), migranti, a volte regolarmente, ma anche clandestinamente.
La prima pellicola che sarà presentata il 10 aprile è “Manodopera”. Un film che narra una storia personale di migrazione italiana in Francia nel contesto dei grandi movimenti migratori dei primi del ‘900, raccontata in un gioiello di animazione in stop-motion che si muove sulle musiche del Premio Oscar Nicola Piovani. Manodopera (Interdit Aux Chiens Et Aux Italiens) di Alain Ughetto ha ricevuto il Premio come Miglior Film di Animazione agli European Film Awards 2022, il Premio della Giuria al Festival International du Film d’Animation di Annecy 2022, e gli applausi del 75° Locarno Film Festival e del 40° Torino Film Festival. La serata sarà introdotta da Mauro Ferro (Acli Asti).
Il secondo appuntamento è per il 17 aprile con “Kafka a Teheran”. Un lungometraggio suddiviso in nove episodi di vita quotidiana a Teheran, ognuno definito dal nome del suo protagonista. Si va da chi cerca un lavoro ma non conosce abbastanza il Corano, a chi ha perso il cane contravvenendo alla legge. C’è la bambina che viene sempre coperta di abiti per tornare a scuola, e il regista deve veder approvato preventivamente il proprio copione. Una pellicola di denuncia sociale degli autori Ali Asgari e Alireza che, con grande semplicità di mezzi e con un approccio estremamente diretto alla realtà, sa comunicare con efficacia il proprio grido di ribellione e proprio per questo non ha trovato spazio in Iran, Paese in cui la repressione è capillare in ogni risvolto della vita quotidiana. Si sorride anche in questo film ma lo si fa con grande amarezza. Introdurrà la visione Simona Franzino (Amnesty Asti).
Per entrambi gli appuntamenti il sipario alzerà alle 20:45. L’ingresso è gratuito.
Ulteriori informazioni: noix_dekola@yahoo.com