Sciopero per caso di Covid 19 alla Smurfit Kappa di Asti

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato congiunto delle Segreterie provinciali di SLC CGIL, Fistel CISL, UIlcom UIL relativo allo sciopero del 23 marzo presso l’azienda Smurfit Kappa di Asti

Domenica scorsa, 22 marzo, siamo venuti a conoscenza, per via informale attivata dalla stessa azienda, del fatto che nello stabilimento astigiano della ditta Smurfit Kappa Spa di Asti è stato riscontrato un caso di positività al COVID-19 di un lavoratore dello stabilimento, lavoratore che, per sua mansione, aveva avuto molti contatti in diverse aree della produzione. A quella data non era stato ancora attivato il Comitato per l’applicazione e la verifica del protocollo di contrasto al covid-19 del 14 marzo 2020.

Non essendo stato possibile fare chiarezza sul caso e attivare i protocolli sanitari previsti con le Asl competenti il giorno stesso della segnalazione, ma anche in considerazione del fatto  che, a quella data, non erano arrivate le mascherine necessarie a sostituire quelle già distribuite (e già insufficienti al reale fabbisogno aziendale) e che non è stato possibile stabilire con chiarezza il numero di contatti avuti dal lavoratore malato con i colleghi, le scriventi Organizzazioni Sindacali, di concerto con la RSU aziendale, hanno deciso di dichiarare il blocco della produzione per il giorno successivo, lunedì 23 marzo, in modo da permettere la verifica dei fatti.

L’incontro tra RSU, RLS, azienda, RSPP e medico aziendale – così come da protocollo sottoscritto da Governo e parti sociali – ha determinato un’assunzione di responsabilità da parte dell’azienda, con la relativa comunicazione agli organi competenti.

Dopo la messa in quarantena delle persone più esposte, dopo aver sentito telefonicamente il parere dello Spresal e dopo l’arrivo delle nuove mascherine martedì 24 marzo i lavoratori sono potuti tornare alla produzione.

A causa dei tentennamenti dell’Azienda a pagare saranno i lavoratori che – per avere chiarezza, informazioni e completa sicurezza – hanno dovuto pagare il prezzo di un giorno di sciopero. Se il primo pensiero dell’azienda non fosse stata la produzione a tutti i costi, non saremmo arrivati ad un atto di forza.

Ci aspettiamo che da subito tutto ciò che riguarda la tutela della salute dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro famiglie venga gestito con maggiore collaborazione, responsabilità e trasparenza.

 Le Segreterie Provinciali

SLC CGIL, Fistel CISL, UIlcom

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