ASTI – Sono sei gli studenti che si sono aggiudicati le borse di studio che il Progetto Culturale della Diocesi di Asti, in collaborazione con il Polo Universitario Astiss, assegna per lo svolgimento di tesi di laurea triennale, laurea magistrale, dottorato e master universitario post laurea, aventi a tema, quest’anno, lo sviluppo sociale e culturale del territorio astigiano.
La cerimonia di premiazione si svolgerà sabato 10 giugno, alle 10, nel salone dell’ex refettorio del Seminario con ingresso da piazza del Seminario 1.
I riconoscimenti, ciascuno del valore di 500 euro, andranno a:
Camilla Reggio con la tesi “Le vinacce del Barbera d’Asti come fonte di polifenoli per il settore biomedico”, con la seguente motivazione: “Il progetto di tesi è stato apprezzato per la complessità e la qualità dell’argomento scelto, che pone obbiettivi importanti per la valorizzazione dei prodotti del territorio; valorizzazione che richiede sempre energie nuove e idee innovative, di cui questa ricerca è esempio”.
Martina Monticone con la tesi “Il “Nutripiatto” propone un nuovo strumento di educazione alimentare validato nelle scuole primarie di Asti (Rio Crosio, Buonarroti e Mazzarello) nelle classi prime e quarte” ed è premiata con la seguente motivazione “il progetto è stato apprezzato sia per l’argomento specifico sia per la struttura generale. Le esperienze realizzate nelle varie realtà scolastiche arricchiscono la ricerca e garantiscono una ricaduta reale sul territorio, contribuendo in maniera importante alla cura e alla tutela delle generazioni più giovani”.
Greta Caricato con la tesi “La distribuzione dei posti lavorativi all’interno e all’esterno dell’istituzione penitenziaria (…Asti ed Alessandria)” si distingue per “l’originalità dell’argomento, interessante e poco noto. “Nell’elaborato sono indicati i motivi della scelta, il modus operandi, gli obiettivi, la generatività dello studio e la ricaduta sociale diretta sul territorio astigiano e limitrofo – si legge nella motivazione -. La commissione auspica inoltre che questo riconoscimento sia un incoraggiamento ad approfondire con maggior vigore la ricerca, ampliando anche gli ambiti di indagine con il supporto di fonti ulteriori (es. L. Berzano, La pena del non lavoro, Milano, F. Angeli, 1993)”.
Arianna Biamonte con la tesi “Il body shaming in Italia e Romania. Il caso dell’Istituto “Monti” di Asti in un approccio qualitativo”, che evidenzia “la scelta di indagare su un fenomeno che in misura sempre maggiore colpisce in modo particolare gli studenti nel contesto scolastico e non solo. L’elaborato espone i motivi della scelta, le modalità della ricerca in corso, gli obiettivi e la generatività della proposta, come stimolo per una società più accogliente, inclusiva e attenta ai bisogni dei giovani. La commissione vuole inoltre incoraggiare il proseguimento del lavoro redigendo una stesura più articolata e organizzata”.
Giulia Fassio con la tesi “Il palio di Asti: antropologia del mutamento, dell’abbigliamento e del costume” fa luce su “una tematica “collaterale” rispetto alla corsa ma utile ad una più ampia conoscenza del contesto “paliofilo” diventato, nel tempo e in misura sempre maggiore, oggetto privilegiato di ricerche e studi nel territorio astigiano; il progetto propone una indagine storica complessa che apre a ulteriori approfondimenti, con possibili risvolti di valorizzazione del territorio sia a livello storico che turistico”.
Una sesta borsa di studio da 1.500, in memoria di don Vittorio Croce, uomo di fede, maestro di vita ed appassionato comunicatore, offerta dalla Gazzetta d’Asti, è stata conferita a Davide Gardini con la tesi “La situazione politica nell’astigiano e lo squadrismo tra il 1919 e il 1925”; ricerca “particolarmente apprezzata per la scelta dell’argomento, che seppur noto, affronta un periodo storico specifico ed importante sotto vari punti di vista. La scelta del modus operandi e delle fonti non limita l’interesse dell’argomento al solo contesto astigiano, ma si unisce ai tanti sforzi di ricercatori e studiosi per imprimere in maniera indelebile nella memoria collettiva fatti e conseguenze che non sono relegati solo nel passato ma che restano fortemente vivi oggi”.
Giunta alla sua quattordicesima edizione, questa iniziativa di valorizzazione dei percorsi formativi di studenti prossimi alla laurea, si conferma un vettore “unico” di raccordo tra la Diocesi di Asti e l’Istituzione Accademica del territorio e si colloca nella prospettiva di offrire nuove opportunità di “ricerca sul campo” per i giovani stabilendo un “circuito” di relazione prolungato nel tempo tra gli strumenti del sapere e la comunità locale che il Progetto Culturale intende animare.