ASTI – Il 15 gennaio alle 21 nuovo appuntamento con la stagione in abbonamento del Teatro Alfieri, realizzata dal Comune di Asti in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo: per la sezione Altri Percorsi va in scena “Graces”: coreografia Silvia Gribaudi, drammaturgia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti, danzatori Silvia Gribaudi, Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo, produzione Zebra/Santarcangelo Festival, con il sostegno di MIBACT, spettacolo vincitore del premio Danza&Danza 2019 come produzione italiana dell’anno.
Con i mezzi della danza contemporanea si può, molto seriamente, scherzare su tutto quello che si vuole prendere di mira. Silvia Gribaudi è dotata per l’ironia, l’autoironia, il sarcasmo, sa trattare abilmente, con mano leggera e forte, le tante contraddizioni sul tema bifronte della “bellezza della bruttezza” e della “bruttezza della bellezza”, che appassiona la nostra società occidentale/ globale social-mediatizzata.
“Graces” è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò tra il 1812 e il 1817. Le 3 figlie di Zeus Aglaia, Eufrosine e Talia erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità. In scena tre corpi maschili (i tre danzatori Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. In scena anche la coreografa Silvia Gribaudi, che ama definirsi autrice del corpo perché la sua poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte. Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura.
Spiega Silvia: “Il mio percorso si muove sul confine permeabile tra pubblico e performer, indagando lo spazio fertile e sottile tra il ridere e il dissacrare, tra poetica e politica. È una ricerca che avviene all’interno del corpo che danza, incontra temi sociali e si compone nell’opera coreografica. Uso l’umorismo per destrutturare il pregiudizio e indagare le deviazioni da un modello riconosciuto, alla costante scoperta di un clown fallibile e rivoluzionario, che osi attraversare la vertigine poetica dell’imperfezione per arrivare, suo malgrado, a creare scintille di bellezza e grazia”.
Biglietti (22 euro platea, barcacce, palchi; 17 euro loggione) disponibili online su www.bigliettoveloce.it , www.allive.it e alla cassa del Teatro Alfieri, aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17, e il giorno dello spettacolo dalle 15. Ingresso con Green Pass Rafforzato e mascherina FFP2 come da normative vigenti. Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057-399040 , www.teatroalfieriasti.it