ASTI – Si è tenuta questa mattina in Comune la conferenza sui risultati ottenuti dal nuovo servizio per la raccolta di abiti usati.
Un servizio avviato un anno e mezzo fa dalla collaborazione tra il Comune di Asti, l’Asp e l’organizzazione di cooperazione internazionale Humana People to People Italia.
A prendere la parola sono stati il sindaco Maurizio Rasero con l’assessore Renato Berzano, il presidente di Asp Fabrizio Imerito con l’Amministratore delegato Giuseppe Cagliero e Andrea Valassina, Key Account di Humana People to People Italia.
Il primo dato importante è che sul nostro territorio, solo nel corso del 2021, sono stati raccolti oltre 315.000 chili di indumenti. “Un quantitativo significativo, circa il doppio della media nazionale pro capite (2,19 chili secondo l’ultimo Rapporto Rifiuti Urbani di ISPRA), che dimostra non solo l’efficacia del nuovo servizio di raccolta gestito dall’organizzazione umanitaria, ma anche un utilizzo corretto dei contenitori da parte dei cittadini di Asti che si stanno dimostrando partecipi e responsabili in questa attività sostenibile e solidale”, ha detto Valassina.
Il modello applicato sul territorio nel corso di questo anno ha reso possibile la risoluzione di una situazione complessa. Azioni semplici ma efficaci sono state intraprese, come la dislocazione di 82 contenitori in aree centrali e facilmente monitorabili, un layout innovativo con grafiche chiare e azioni di comunicazione congiunta.
I vantaggi non sono pochi: allungare il ciclo di vita degli indumenti ha portato a un conseguente risparmio di 1,1 milioni di kg di emissioni di CO2, 1,9 miliardi di litri d’acqua, 94.733 kg di pesticidi e 189.465 kg di fertilizzanti.
“Inoltre – ha aggiunto Valassina – i cittadini che affidano i capi che non indossano più a Humana, contribuiscono a realizzare i progetti di sviluppo dell’organizzazione nel Mondo in ambiti quali istruzione, agricoltura sostenibile, aiuto all’infanzia e tutela della salute. Ad Asti siamo riusciti a creare un modello virtuoso ed efficiente per il settore della raccolta abiti. Siamo impegnati in questo settore da oltre vent’anni e mettiamo con piacere al servizio di Asti e dei suoi abitanti la nostra professionalità e trasparenza”.
La riorganizzazione del servizio ha dunque posto le basi con per un nuovo percorso all’insegna di solidarietà, decoro urbano e tutela ambientale.
Cosa mettere nei contenitori Humana
Nei contenitori con il logo Humana, all’interno di sacchetti ben chiusi, è possibile inserire materiale tessile pulito e nello specifico:
– capi d’abbigliamento;
– accessori d’abbigliamento (cappelli, cinture, foulard);
– scarpe;
– borse e zaini;
– biancheria per la casa.
Per trovare il contenitore Humana più vicino, è possibile scaricare l’App Junker o consultare la pagina web dedicata: http://raccoltavestiti.humanaitalia.org/trova-il-contenitore
In conclusione, è importante anche sottolineare che da gennaio di quest’anno è entrata in vigore a livello nazionale l’obbligatorietà della raccolta differenziata dei tessili prevista dal Dlgs 152/2006. Gli enti pubblici e i gestori possono dunque cogliere questa opportunità per organizzare il servizio di raccolta abiti usati in maniera efficiente e professionale, con un conseguente beneficio in termini di impatti ambientali e sociali.
“Eravamo assolutamente scontenti del servizio di raccolta indumenti che c’era in città – ha detto il sindaco Rasero – con contenitori stracolmi, e un decoro urbano che lasciava molto a desiderare. La pulizia e una maggiore attenzione al servizio è quanto avevamo chiesto ad Asp. Visti i risultati, penso che ci siamo riusciti”. L’assessore Berzano ha aggiunto: “Eravamo quasi arrivati a pensare di togliere il servizio. L’attenta formulazione del bando, che ha posto l’attenzione sullo svuotamento dei contenitori e sulla pulizia delle aree, ha permesso di superare i problemi riscontrati fino a quel momento. Di questo ringraziamo Asp e Humana”.
“Siamo soddisfatti per i risultati ottenuti da questo sistema di raccolta, entrato in funzione poco più di un anno fa, che è stato apprezzato dagli astigiani e che si è rivelato efficiente prima ancora che la raccolta di abiti diventasse obbligatoria”, ha detto il presidente di Asp Fabrizio Imerito.