Quella di domani, 25 novembre, non sarà una giornata come tutte le altre, nella consapevolezza del periodo che stiamo vivendo a seguito dei recenti fatti di cronaca che hanno visto, ancora una volta, le donne vittime di reati; ma, proprio per la diffusa presa di coscienza del momento, a maggior ragione, questa data merita senza alcun dubbio l’attenzione che le è dovuta, perché occasione per riflettere e rinnovare l’impegno contro la violenza di genere.
Anche in questo anno, per la ricorrenza del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Polizia di Stato ripropone la campagna permanente “…questo non è amore”, ideata e promossa dalla Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e fortemente voluta dal Capo della Polizia Prefetto Vittorio Pisani, che si pone l’obiettivo di diffondere una vera, nuova cultura di genere ed aiutare le vittime di violenza a vincere la paura di denunciare.
La brochure che verrà divulgata per la circostanza attraverso molteplici canali di informazione e piattaforme social, ad Enti ed Associazioni che a svariato titolo si occupano di questa tematica, riespone foto, brevi storie e ricordi di poliziotti, impegnati quotidianamente, in silenzio e senza clamore, sul fronte della lotta alla violenza e ai soprusi in danno delle donne; il tutto per ricordare che dietro ogni storia ci sono volti, di chi subisce e di chi aiuta, di chi ha paura e di chi rassicura, di chi è disperato e di chi tende la mano per dare un aiuto concreto.
Se a livello nazionale il trend degli ammonimenti, riferito al I semestre 2023, è in crescita del 33%, il delicato tema dei femminicidi, tanto più attuale in questi giorni di lutto e di mobilitazione delle piazze, lascia spazio alla fiducia che le strategie attuate dalle Istituzioni sul territorio portino a significativi risultati nella prevenzione della commissione di reati a matrice violenta contro le donne.
E la Provincia di Asti conferma il trend nazionale: i fenomeni in generale sono in decremento, con particolare riguardo agli episodi di maltrattamento. Lo stesso trend di decrescita riguarda gli episodi di violenza sessuale e di atti persecutori.