Dovrà rispondere di diverse accuse dinnanzi al Tribunale di Asti, il bracconiere di Berzano San Pietro che pubblicava fieramente sui social network le foto dei suoi bottini di caccia.
L’indagine, condotta dal NIPAAF Carabinieri di Asti, ha preso inizio nel 2023 da esposti anonimi pervenuti sul conto del soggetto, nei quali era espressa forte preoccupazione per un’attività illegale in grado di sconvolgere la tranquillità di una piccola comunità collinare del nord astigiano.
Gli elementi info-investigativi raccolti dai militari dell’Arma hanno consentito di circostanziare la vicenda e di ottenere dall’Autorità giudiziaria l’autorizzazione alla perquisizione dell’abitazione dell’uomo.
Nel corso della perquisizione, eseguita con il supporto di altri reparti della linea forestale e territoriale dell’Arma, sono stati rinvenuti fucili da caccia con matricola abrasa, munizioni, nonché strumenti di caccia vietati dalla legge quali una gabbia, lacci metallici e tagliole, materiale tutto sottoposto a sequestro.
L’uomo, che non aveva alcuna autorizzazione di polizia né per la detenzione né per il porto d’armi, è stato dunque denunciato per aver violato le norme in materia di possesso di armi e di detenzione di strumenti di caccia e andrà presto a processo.
Si ricorda che ai sensi della legge n. 157 del 1992, l’esercizio della caccia è consentito ai soli cittadini maggiorenni titolari di licenza di porto d’armi ad uso caccia, di polizza di responsabilità civile per danni causati a terzi nonché di polizza assicurativa contro gli infortuni. Inoltre, prima di intraprendere l’esercizio dell’attività venatoria, i cacciatori debbono munirsi di un apposito tesserino rilasciato dalla regione di residenza, ove sono indicate le specifiche norme inerenti il calendario regionale, nonché le forme di caccia praticate e gli ambiti territoriali di caccia ove è consentita l’attività venatoria.