Il fenomeno del gioco d’azzardo in Italia continua a essere al centro del dibattito pubblico, nonostante i numerosi interventi a livello regionale degli ultimi anni. Recenti stime dell’Istituto Superiore di Sanità parlano di una popolazione di circa 5,2 milioni di giocatori “abituali” in tutta Italia, di cui 1,2 milioni sono da considerarsi problematici, ovvero con dipendenza.
In Piemonte si sono succedute due leggi sulla regolamentazione del gioco d’azzardo, una nel 2016 e una nel 2021. L’impianto normativo in vigore ha, nei fatti, smantellato quello precedente. Questa operazione ha mobilitato molte realtà che da anni si battono sul fronte della dipendenza da gioco, perciò il percorso di confronto e dialogo strutturato per una nuova proposta non è mai stato interrotto. Tra le realtà che in questi anni si sono mobilitate, vi è l’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte. Più volte i professionisti dell’aiuto sono intervenuti sul tema del gioco d’azzardo patologico, ponendo all’attenzione delle istituzioni e dei media i rischi e gli esiti che eventuali scelte orientate verso una linea più morbida potevano produrre, vanificando di fatto i risultati ottenuti dalla normativa del 2016, in favore di quella del 2021. L’Ordine, già nel giugno del 2021, partecipò alla consultazione sul disegno di legge regionale n. 144 “Contrasto alla diffusione del Gioco d’azzardo patologico (GAP)”, mettendo in evidenza diverse criticità, tra cui per esempio l’annullamento del distanziometro.
Per queste ragioni la proposta di legge di iniziativa popolare dal nome “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”, nasce per recuperare i progressi del 2016, che segnavano un netto miglioramento nel contrasto al gioco patologico. Il progetto, che vede tra i promotori anche l’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, dovrà ottenere 8.000 firme in 6 mesi, necessarie per intraprendere un percorso virtuoso che, oltre a tutelare le fasce più fragili della popolazione, dia la possibilità di continuare a migliorare il cammino iniziato con l’approvazione della legge regionale 9/2016, ottimo punto di partenza come efficacia riguardo la diminuzione dei soldi giocati e le perdite da gioco, il ridimensionamento del numero di utenti presso il SerD per patologia da gioco e il numero minore di slot presenti sul territorio.
Queste le parole del presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte Antonio Attinà a commento dell’iniziativa: «Questa operazione, a mio avviso, dimostra tre questioni fondamentali: la prima è l’importanza di fare rete in maniera trasversale e multidisciplinare. Sono infatti numerosi gli enti promotori della raccolta firme per questa proposta di legge regionale, a dimostrazione che esiste un significativo movimento di soggetti del territorio che ritiene si possa migliorare il sistema normativo attualmente in vigore operando in maniera sinergica e competente. La seconda questione è appunto la necessità di migliorare l’impianto normativo regionale relativo al gioco d’azzardo patologico. Il contesto storico nel quale viviamo sta evidenziando chiaramente un aumento delle fragilità cui il gioco d’azzardo patologico concorre in modo significativo. La terza questione è l’importanza, in questa nuova proposta, di strutturare non solo interventi di cura, ma anche interventi di prevenzione e reinserimento sociale e lavorativo. Per queste tre ragioni, il mio invito è quello di approfondire e contribuire con la vostra firma, perché può davvero fare la differenza per molte persone e numerose famiglie».