L’incontro, in programma venerdì 22 marzo alle ore 12:30, è organizzato e promosso dalla Sezione di Asti della Camera penale.
Il libro ci porta nella Palermo del 1956. Dagli occhi di un curioso ragazzino siciliano ci possiamo immergere in uno dei processi più importanti della neonata Repubblica italiana. Si tratta della storia di Danilo Dolci e delle sue battaglie, ma anche quella di un giovane uomo che cerca di capire perché lo Stato voglia condannare chi lotta per gli ultimi.
Nel dopoguerra, con una Costituzione che ancora deve essere compresa, Danilo Dolci mette in atto le sue azioni non violente per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cronica mancanza del lavoro in una Sicilia tormentata e che appare sospesa nel tempo, nella quale si muore ogni giorno anche solo di fame. La fantasia e il coraggio spingono il sociologo triestino a quella strana forma di dissenso che è lo sciopero alla rovescia, con la serenità di chi protesta senza sopraffazione, tanto da apparire pericoloso già per la forza delle idee. Ne seguono l’arresto per aver guidato un gruppo di braccianti disoccupati a lavorare, le accuse e poi il processo. Al fianco di Dolci si schierano avvocati e intellettuali che hanno fatto la Resistenza e che si affannano per far diventare unito e moderno un Paese ancora colmo di contraddizioni.
L’autore dialogherà con il giornalista de La Stampa, Massimiliano Peggio.