PAVIA – È stato assegnato al dottor Marco Scaglione il premio 2023 “Uomini illuminati”, promosso da Sportello Donna, Fondazione Gaia e dagli Stati Generali delle Donne con il patrocinio della Commissione Europea e dell’Università di Pavia. Scaglione è il Direttore SC Cardiologia e Dipartimento di Medicina dell’Ospedale di Asti. La cerimonia di premiazione si è tenuta ieri 25 novembre nell’aula Foscolo dell’Università degli Studi di Pavia.
Gli “Uomini illuminati “sono uomini eccellenti, che lavorano per le donne e al loro fianco, che sono attivi nei loro incarichi di governo come in qualsiasi luogo di lavoro in cui si trovano a operare per realizzare una democrazia paritaria sostanziale.
Una candidatura, quella di Scaglione, proposta da Chiara Cerrato, Ambassador della Città delle Donne e sostenuta da Isa Maggi, coordinatrice degli Stati Generali delle Donne.
Motivazione del riconoscimento “Uomini Illuminati” al dottor Scaglione
“La fedeltà al giuramento di Ippocrate nel perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza si esplica, anche, nell’eccellenza dei suoi interventi sia sulle pazienti in gravidanza senza utilizzare in alcun modo i raggi x, salvaguardando così le madri e i feti sia su bambini e bambine con problemi cardiaci. Con il suo staff, grazie al lavoro di gruppo e alle parole d’ordine cui l’attività del suo reparto si è sempre ispirata (passione, dedizione, sacrificio, rispetto) esegue analoghi interventi in strutture ospedaliere in Italia e all’estero, è riferimento per gli ospedali pediatrici e accoglie colleghi nazionali e internazionali all’Ospedale Cardinal Massaia affinché assistano agli interventi e apprendano nuove tecniche a beneficio di tutti i malati. Pone la sua eccellente professionalità al Servizio della cittadinanza, quali esempi le iniziative del Rotary Club di Asti con gli studenti per sensibilizzare sulla salute e la prevenzione e gli incontri della Commissione Regionale Pari Opportunità della Regione Piemonte sulla medicina di genere”.
Donne che ce l’hanno fatta
“Donne che ce l’hanno fatta” è un importante riconoscimento a donne intraprendenti, determinate, piene di iniziativa, che hanno rotto il proprio tetto di cristallo, stanno resistendo e ce l’hanno fatta a sopravvivere alle crisi e a raggiungere posizioni apicali nelle loro carriere.
Una descrizione del premio che rispecchia pienamente l’operato lavorativo di Chiara Cerrato, già Consigliera di parità della Provincia di Asti, facente parte del Direttivo nazionale di C.R.E.I.S. Aps (Centro Ricerca Europeo Innovazione sostenibile), componente della Commissione Pari Opportunità Uomo e Donna della Regione Piemonte e Referente per le pari opportunità al Polo Universitario Uni- Astiss “Rita Levi Montalcini”. Il Premio è una iniziativa di Sportello Donna in collaborazione con Fondazione Gaia e Stati generali delle Donne, con il Patrocinio dell’Università di Pavia e della Commissione Europea.
Motivazione del riconoscimento “Donne che ce l’hanno fatta” a Chiara Cerrato
“Una laurea in Scienze politiche. Docente all’Itis Artom e il polo universitario di Asti, già consigliera di Parità. Una vita dedicata alla formazione, all’educazione, alle azioni positive verso la parità di genere e di sensibilizzazione sulle misure di contrasto alla violenza sulle donne. Una visione verso le nuove professioni che va oltre le convenzioni per disegnare il futuro lavorativo e professionale delle nuove generazioni sui temi della circolarità dell’apprendimento e per una nuova economia basata su conoscenze e competenze. Un lavoro svolto creando relazioni, intessendo partenariati sul territorio regionale ed anche nazionale, pubblicando articoli e libri, organizzando convegni e seminari”.
“Il senso di questo riconoscimento, che mi onora – dice Chiara Cerrato – è proprio il ‘farcela a fare piccole cose’, ovvero quelle attività quotidiane e iniziative, in questo caso nel campo della parità, pari opportunità, rispetto della donna e in generale dell’altro che possono essere utili, per informare, sensibilizzare, aiutare chi ha bisogno”.
E aggiunge: “Ho avuto il piacere di consegnare a Isa Maggi per la Biblioteca della Fondazione Villa Gaia, casa di accoglienza per donne in difficoltà, il libro ‘Favole senza lupo’ già presentato nella nostra città e che, con il supporto del Rotary club di Asti ha contribuito al restauro di Cascina Graziella. Inoltre le ho consegnato alcune copie, gentilmente omaggiate dall’Associazione Genitori Insieme, di ‘Cantami, o diva’ realizzato nell’ambito delle iniziative della Provincia in tempo di covid che racchiude storie di coraggio scritte da nostri concittadini, illustrate da artisti locali e lette da attori astigiani”.
Tra i premianti anche l’astigiano Gianni Nuti, musicista e sindaco di Aosta, che non ha potuto presenziare alla cerimonia di ieri.
Motivazione del riconoscimento “Uomini Illuminati” a Gianni Nuti
“Uomo costantemente ingaggiato nella comunità valdostana e dotato di pensiero innovativo, Gianni Nuti è persona di spiccata sensibilità e di costante curiosità per ciò che lo circonda. A partire dalla sua carriera artistica e musicale, ricca di concerti e collaborazioni multidisciplinari, Nuti manifesta una costante attenzione verso gli altri che si traduce in una abilità maieutica esercitata attraverso l’insegnamento della musica prima e della pedagogia poi. Nell’ambito del suo percorso accademico, in qualità di docente presso l’Università della Valle d’Aosta, Nuti contribuisce in modo sostanziale alla promozione di una costante attenzione per le persone fragili attraverso la ricerca pedagogica e la pubblicazione di numerosi articoli e libri. Parallelamente, in qualità di Dirigente presso il dipartimento Politiche Sociali dell’assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali della Regione Valle d’Aosta, esplora nuove forme di collaborazione tra soggetti pubblici e privati, favorendo la nascita di progetti cooperativi basati sulla crescita collettiva e individuale e focalizzati su tematiche come la violenza contro le donne, la disabilità, il razzismo, l’incontro tra generazioni e tra culture. Nel suo ruolo di Primo Cittadino di Aosta la sua essenza pedagogica trova una nuova espressione nel servizio pubblico alla comunità. In questa circostanza Gianni Nuti non risparmia mai la sua voglia di identificarsi nelle situazioni e nei percorsi di vita delle persone e manifesta una costante vicinanza al prossimo che si traduce in un ascolto attivo e incondizionato, esercitato con umiltà e umanità”.