ROMA – Domani 16 maggio, a partire dalle ore 9:30 a piazza Cairoli in Roma, nelle adiacenze del Ministero della Giustizia, l’O.S.A.P.P. – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria –protesterà con insegne listate a lutto in solidarietà dei colleghi francesi colpiti dal tragico attacco al casello autostradale di Eure in Normandia, e contro le morti e i dissesti del carcere in Italia.
Secondo il segretario generale del sindacato O.S.A.P.P. Leo Beneduci, quanto accaduto in Normandia con i 2 poliziotti penitenziari francesi uccisi e i 3 feriti gravemente “potrebbe accadere anche in Italia, dove le traduzioni dei detenuti avvengono con scorte al di sotto delle condizioni minime di sicurezza e in cui, assai spesso, come probabilmente accaduto in Francia si sottovaluta la pericolosità dei detenuti trasportati da una sede e l’altra, con l’aggravante che in Italia è sempre è solo la Polizia penitenziaria a essere svilita e messa alla berlina rispetto a condizioni problemi di cu gli appartenenti al Corpo sono l’ultimo è più debole anello della catana di comando e di responsabilità”.
“Ma è l’attuale politica penitenziaria nazionale che il Governo Meloni sembra avere sposato integralmente a risultare del tutto fallimentare laddove – prosegue il leader dell’O.SA.P.P. – a fronte dell’incessante incremento della popolazione detenuta e di una inaccettabile carenza degli organici, per le migliaia ed impunite aggressioni in danno del personale in carcere sono le organizzazioni criminali a farla da padrone e la politica dovrebbe cessare di ignorare o di fingere di ignorare il crescente sovraffollamento (oltre 60mila detenuti per non oltre 45mila posti) e l’assenza di risultati per la sicurezza della Collettività ed in cui in luogo di correttivi e di adeguate risposte istituzionali si mantiene in piedi un sistema iper-repressivo in danno del personale con migliaia di procedimenti disciplinari ed altrettante centinaia di sospensioni dal servizio perduranti da anni in danno degli addetti del Corpo, mentre e per converso il sistema si trasforma in acquiescente e iper-permissivo nei confronti dei detenuti più violenti a cui tutto viene consentito e perdonato in carcere”.
“L’O.S.A.P.P. ritiene – conclude Beneduci – che se si vuole che le pene detentive nel Paese costituiscano il valido presupposto per il concreto recupero sociale dei detenuti debbano essere rivalutati il ruolo e le funzioni della Polizia penitenziaria ed in luogo delle prebende economiche concesse a magistrati a fine carriera debba essere posto a capo del Corpo chi realmente abbia competenze e capacità nella gestione/organizzazione di un Corpo di Polizia dello Stato qual è la Polizia Penitenziaria”.