ASTI – Alle 17.30 di oggi 16 novembre nell’ex chiesa del Gesù sarà inaugurata la mostra del pittore astigiano Filippo Pinsoglio, intitolata “Pinocchio nella balena”. «Ho iniziato il lavoro e mi sono appassionato sempre più – ha rivelato Pinsoglio – rendendomi conto che l’allestimento racconta un po’ la mia storia, ma che può esserla di tutti». L’allievo di Amelia Platone e Carlo Carosso ha messo al centro del suo lavoro il burattino di legno, protagonista di un’esposizione che conta complessivamente quarantatre opere, ospitate nelle vicine sale didattiche del Parco Paleontologico Astigiano. I quadri paiono legati ai cetacei conservati un piano sotto all’ex chiesa del Gesù da un sottile fil rouge, il tutto in un’atmosfera da vivere appieno.
«Il nostro desiderio – ha evidenziato Gianfranco Miroglio, presidente del Parco Paleontologico – è di promuovere le nostre balene anche attraverso il racconto di fiabe e suggestioni, come in questo caso». Ci sono voluti sei mesi per comporre il ciclo completo della mostra curata da Fabio Carisio, presidente dell’Associazione di volontariato culturale Art & Wine Club di Barolo. A lui si deve il suggerimento di volgere lo sguardo verso Pinocchio per creare nuove opere. «È una mostra importante – ha detto Carisio, promotore di altre esposizioni del pittore astigiano – perché sancisce un momento di maturità stilistica per Filippo, che dimostra una libertà espressiva totalmente autonoma». Le tele raccontano la storia di Pinocchio, da burattino a bambino, ma aggiungono qualcosa in più, legando la creatura di Collodi al fascino della terra astigiana emersa dal Mare Padano: ecco Pinocchio col naso rosso e un calice di Barbera in mano. E, uscendo dalla trama del libro, ecco anche Arlecchino e Pulcinella. Per l’occasione, l’artista ha adottato una nuova firma (Fil), abbreviando il suo nome. «Ho dato vita a quest’esposizione per i bambini, a cui ho dedicato tante sorprese che li faranno divertire» ha concluso Pinsoglio che, al contrario di Pinocchio, non racconta bugie.
La mostra è promossa dal Parco Paleontologico Astigiano, con il patrocinio di Comune e Regione Piemonte, e sarà visitabile fino al 14 gennaio.