Presentato al Governo e a tutte le forze politiche il “piano Marshall”, messo a punto da Coldiretti per l’agricoltura italiana.
«L’agricoltura italiana – spiega il presidente di Coldiretti Asti, Marco Reggio – ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità poiché l’emergenza Covid 19, che pure sta confermando il valore strategico del settore agroalimentare, ne sta però mettendo a nudo tutte le fragilità. Un evento di dimensioni epiche come quello che sta vivendo il mondo intero non può essere affrontato con interventi normali. L’Unione europea non può restare indietro, quindi, è necessario attivare un fondo crisi al di fuori del bilancio agricolo. Come abbiamo segnalato in questo periodo, diversi comparti dell’agricoltura anche nell’Astigiano sono in sofferenza: dal vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero-caseario alle speculazioni che si registrano nel comparto carne fino all’agriturismo. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute sul piano economico e sociale».
A livello nazionale ci sono, per esempio, circa 12 miliardi di risorse dello Sviluppo Rurale, il secondo pilastro della Politica agricola comune che si affianca agli aiuti diretti. Si tratta di fondi non spesi per una quota dei quali si rischia addirittura il disimpegno. Nei mesi scorsi Coldiretti ha denunciato i ritardi di molte regioni che rischiavano di rispedire a Bruxelles fondi preziosi per sostenere gli investimenti e il ricambio generazionale. Ora quelle risorse potrebbero essere impegnate nell’annualità 2020.
«Per questo chiediamo un atto di coraggio: se veramente vogliamo cambiare registro – precisa il direttore di Coldiretti Asti, Diego Furia – questa è l’occasione giusta per sostenere l’agricoltura, sia per i cittadini e che per il sistema Paese nel suo complesso che, mai come in questo momento, sta dimostrando di aver bisogno di un’agricoltura in salute ed efficiente. L’articolato progetto elaborato da Coldiretti parte dalla costituzione di un Fondo straordinario Covid 19 per l’agricoltura, individuando una gamma di misure dove è possibile reperire risorse residuali per alcuni interventi prioritari. Si va da un pagamento diretto aggiuntivo ed eccezionale fino a 1000 euro ad ettaro per le imprese con un tetto di 50.000 euro detratto il costo del lavoro e che comporterebbe un costo di 5,5 miliardi. Un’altra misura di carattere assicurativo per il ristoro dei danni causati dagli eventi climatici avversi che hanno penalizzato le aziende nelle annate 2019-2020. Il costo stimato dell’operazione è di circa un miliardo. Priorità poi ai giovani già insediati negli ultimi tre anni che rischiano di perdere gli aiuti. Per gli under 41 si propone l’abbassamento della quota di cofinanziamento sugli investimenti del 20/30%. E poi, ancora interventi supplementari per il benessere animale per promuovere le migliori condizioni con un impegno finanziario indicativo di 500 milioni e voucher per gli agriturismi rimasti vuoti».
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