Pedalando per la pace con la Rete Asti Cambia

Il 2 aprile tutti in sella con ritrovo alle 10.40 in piazza Cattedrale

ASTI – La Rete Asti Cambia chiama tutta la cittadinanza a mettersi in sella per dire No a tutte le guerre, Stop agli armamenti e Sì alla pace.

“Sabato 2 aprile, con ritrovo alle 10.40 in piazza Cattedrale, la bicicletta sarà un simbolo di pace che porteremo in giro per Asti, con una pedalata colorata che, attraverso un percorso di circa 45 minuti, ci porterà fino in piazza San Secondo, dove si potrà prendere parte al Presidio per la Pace che organizza ormai settimanalmente la Rete Welcoming Asti”.

“La drammatica situazione in Ucraina sta mettendo di fronte la nostra società a delle responsabilità chiare che devono essere affrontate con consapevolezza e coerenza, anche a livello di singoli individui. In un mondo in cui tutto è ormai interconnesso, dove il nostro modello economico e i nostri stili di vita influiscono direttamente, a volte addirittura causando guerre e soprusi, su luoghi e comunità spesso lontani migliaia di chilometri da noi, non possiamo più voltare le spalle alla realtà perché c’è bisogno del contributo di tutti e tutte per realizzare un cambiamento che ha sempre più un carattere di urgenza”, dicono gli organizzatori.

Scegliere la bicicletta per spostarsi in città (o altre forme di mobilità sostenibile) può sembrare una scelta piccola, che non cambia il mondo, ma è in realtà un gesto rivoluzionario, oggi ancora di più. “Ce lo dicono i dati sulla qualità dell’aria di Asti, che mettono la nostra città in un quadro di emergenza sanitaria, ma anche il prezzo schizzato alle stelle del carburante e dell’energia. Diminuire drasticamente l’uso dell’auto privata significa essere consapevoli che è responsabilità di tutti sacrificare qualche piccolo privilegio per il bene comune, per il miglioramento della salute collettiva. Più in generale, abbiamo bisogno di un ambiente più sano, più verde, più a misura di individuo; la relazione tra sfruttamento delle risorse, cambiamenti climatici e conflitti è indiscutibile e ciascuno di noi può dare il suo contributo per frenare questa deriva ambientale”, conclude la Rete Asti Cambia.

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