PD: “Sul Maina è scaduto il tempo delle promesse, servono azioni concrete. Il Comune valuti l’assunzione dei lavoratori”

Riceviamo e pubblichiamo

Il gruppo consiliare del Partito Democratico prende atto che, finalmente, sono stati individuati tre commissari liquidatori per la Casa di riposo, che dovranno gestire l’enorme debito di 8 millioni di Euro accumulato dalla struttura. Intanto, l’unico dato di fatto è che da due mesi, la cinquantina di lavoratori della casa di riposo sono senza stipendio e senza nessun aiuto economico. Zero. Molti di loro, va ricordato, vivono in famiglie monoreddito, hanno figli a carico o sono in situazione di fragilità.

Speriamo davvero, come ha detto la Regione, che Finpiemonte possa garantire il pagamento delle indennità nei prossimi mesi (l’80% dello stipendio). Ma intanto serve lavorare sulla ricollocazione di quei lavoratori.
Non dimentichiamo che la chiusura della Casa di riposo non è avvenuta per caso fortuito, ma per responsabilità politiche e scelte gestionali sbagliate di cui quei lavoratori oggi senza stipendio non hanno nessuna responsabilità. Dunque davvero oggi la giunta regionale e quella comunale, di stesso colore politico, possono cavarsela “lasciando i lavoratori al loro destino” o liquidandoli con un laconico “andate a lavorare nel settore privato”, sapendo benissimo che hanno vinto un concorso pubblico e che il settore privato non offre le stesse garanzie?

Chiediamo al sindaco e alla giunta di agire in fretta, valutando quanti lavoratori possono essere collocati al Comune di Asti, attingendo dalle liste di mobilità e valutando capacità e profili professionali dei singoli. Si scoprirebbe che molti potrebbero essere impegnati non solo nei servizi socio assistenziali, ma in altri settori amministrativi da tempo sotto organico, come i lavori pubblici o i servizi demografici. Le soluzioni tecniche per arrivare a questo risultato ci sono, ma serve una precisa volontà politica che ad oggi non vediamo.

Il sindaco di Asti è anche presidente della Provincia e ha certamente capacitá persuasiva neo confronti dei sindaci, dei consorzi socio assistenziali e dell’azienda sanitaria locale. È il tempo di unire le forze per restituire dignità a quelle lavoratrici e lavoratori.

Di seguito trovate l’interpellanza a risposta scritta depositata nei giorni scorsi dai consiglieri comunali Pd Miravalle, Ferlisi, Sutera e Vercelli.

Al Presidente del Consiglio comunale di Asti

INTERROGAZIONE
Oggetto: ricollocazione dipendenti Casa di riposo Città di Asti, gli impegni del Comune

I sottoscritti Consiglieri comunali

CONSIDERATO CHE

  •  Il “fallimento” della Casa di riposo avvenuto il 31 dicembre scorso ha causato la perdita del lavoro da parte dei dipendenti, collocati in “mobilità”, ma, nei fatti, senza stipendio né forme di sostegno economico;
  •  Sono circa cinquanta le lavoratrici e i lavoratori “di ruolo” collocati in mobilità, con contratti assimilabili a quelli del pubblico impiego;
  •  Molte lavoratrici e lavoratori si trovano in gravi condizioni economiche, in famiglie monoreddito o con figli a carico. Situazioni spesso aggravate dall’aumento del costo della vita e dalla difficile congiuntura economica;
  •  Che è interesse della Città non “abbandonare al loro destino” questi lavoratori, in nome del principio di solidarietà;
  •  Che è interesse del decisore politico non “abbandonare al loro destino” questi lavoratori, in nome del principio di responsabilità;
  •  Tra il personale di ruolo della Casa di riposo potrebbero esserci profili professionali in grado di dare un importante contributo alle attività comunali o a sopperire a croniche carenze di organico di alcuni settori;
  •  Le Aziende sanitarie locali e i consorzi socioassistenziali piemontesi, istituzioni maggiormente indicate per la ricollocazione dei lavoratori della Casa di riposo, considerati i loro profili professionali, fino ad ora non hanno garantito la ricollocazione dei lavoratori e delle lavoratrici;
  •  Il settore privato avanza offerte di lavoro senza le medesime tutele contrattuali e retribuzioni economiche a cui avevano diritto le lavoratrici e i lavoratori della Casa di riposo, prima della chiusura

INTERROGANO IL SINDACO E GLI ASSESSORI COMPETENTI

  •  Se hanno valutato la possibilità di collocare le lavoratrici e i lavoratori della Casa di riposo presso il Comune di Asti attraverso le possibilità previste ex art. 34 bis d.lgs 165/2001 (Mobilità del personale), nonché quelle previste per i lavoratori inseriti nelle “categorie protette” ex l. 68/1999;
  •  Alla luce di tale valutazione, quanti sono i lavoratori e le lavoratrici della Casa di riposo collocabili nei servizi comunali e in che tempi;
  •  Se sono state valutate integrazioni al P.I.A.O. (Piano Integrato di Attività ed Organizzazione) al fine di ricomprendere nei piani occupazionali anche i profili professionali più ricorrenti tra i le lavoratrici e i lavoratori della Casa di riposo;
  •  Se e quali attività di “sensibilizzazione” sono state poste in essere nei confronti di altri enti pubblici (aziende sanitarie, enti locali, consorzi socio-assistenziali) affinché si interessassero alla ricollocazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Casa di riposo, considerato anche il ruolo del Sindaco quale Presidente della Provincia;
  •  Se e quali contatti con le Organizzazioni sindacali e di categoria sono stati posti in essere per valutare eventuali modifiche o integrazioni dei “profili professionali” attualmente inseriti nelle liste di mobilità.

 

Michele Miravalle (Partito democratico,) Maria Ferlisi (Partito democratico), Luciano Sutera (Partito democratico), Roberto Vercelli (Partito democratico)

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