Di seguito il comunicato stampa del PD di Asti corredato di foto.
Un po’ di esempi sulla trascuratezza in cui sono tenuti musei, palazzi e piazze del centro storico. Nel 2018 il sindaco Rasero dichiarava ai giornali: “Ci sono grandi progetti per far tornare a sognare questa città e piccoli interventi per renderla più ordinata e vivibile”. In questi quattro anni, come abbiamo sognato con i grandi progetti realizzati (nessuno) lo sappiamo in tanti. Quanto agli interventi per rendere la città più ordinata e vivibile, abbiamo molti esempi che dimostrano il grado di permanente e negligente trascuratezza in cui il Comune tiene Asti: ne presenteremo alcuni.
Prendiamo la zona della Cattedrale, con musei e monumenti a fare da corollario, e vediamola con gli occhi di un cittadino che la percorre ogni giorno o di un turista che la visita per la prima volta. Sulla facciata dell’Archivio Storico Comunale, nonché Museo del Palio, ecco una grande scritta (e tante altre minori) con un inequivocabile vaffa… Noi le persone le accogliamo così.
A due passi c’è la Domus Romana: il cartello all’ingresso è vandalizzato, ma la Fondazione Asti Musei, che brilla con Palazzo Mazzetti sulla via Maestra, continua a non accorgersene. Noi la cultura la promuoviamo così.
Andiamo in piazza Cattedrale per riempirci gli occhi di splendore. Si fa notare il totem turistico “Asti storie di bellezza” vandalizzato e posizionato accanto a una campana del vetro anch’essa deturpata. Due storie di bellezza, ci dice un cittadino, di cui il Comune non si accorge da anni.
La città della cultura è diventata la città della sciatteria: è sotto gli occhi di tutti. Sono imbarazzanti l’indifferenza e la trascuratezza quotidiana in cui i nostri amministratori affondano Asti, senza neanche provare a mascherare o rimuovere problemi minimi come un totem vandalizzato. Ultime due conferme (ma potrebbero essercene molte di più) di quanto stiamo affermando.
In corso Alfieri, a qualche centinaio di metri da Palazzo Mazzetti, Cripta di Sant’Anastasio, Palazzo Alfieri e Museo Paleontologico, c’è la Torre Rossa, uno dei monumenti più antichi della città. Sappiamo che non è di proprietà del Comune, ma poiché stiamo parlando di decoro urbano e dei tanti turisti che la vanno a guardare, potrebbero i nostri amministratori invitare la proprietà a rimuovere la rete antipiccioni sfondata e a fare ripulire il basamento dai rifiuti?
Infine proponiamo l’immagine dell’ingresso di piazzale De André da cui si accede per parcheggiare o andare all’università. Ogni giorno, sul lato dell’ex Palazzina del Comando, centinaia di studenti, docenti e passanti vedono, accanto a un cartello turistico di Asti, una grande rete di protezione rotta; poco oltre, sulla facciata dell’immobile, uno striscione scolorito e sbrindellato sta lì da anni. Non c’è ancora stato il tempo di rimuoverlo. Un cahiers de doleances, al quale il nostro partito e la coalizione della quale facciamo parte, se sarà chiamata a governare la città, metterà subito mano.
PD ASTI