Parità e pari opportunità: una “semplice” questione di passi

La riflessione di Chiara Cerrato, Consigliera della Provincia di Asti

Riceviamo e pubblichiamo.

In una calda  domenica estiva se avete il tempo e la voglia di leggere queste mie righe, vi sottopongo una sintesi di quanto pubblicato dagli organi di stampa su vicende locali, nazionali e internazionali che, pur meno clamorose dell’emergenza covid o appassionanti come il campionato di calcio, richiederebbero qualche riflessione da parte di tutte e tutti.

Da Consigliera ovviamente lo sguardo cade su tutto quello che riguarda la parità e le pari opportunità, positivo o negativo che sia.

Cominciamo da Asti: è di qualche giorno fa la notizia della concessione del permesso  speciale di soggiorno a una donna vittima di violenza domestica, per consentire a lei e ai suoi bambini di intraprendere un percorso che li porterà a una vita più serena.  Uno strumento importante, a disposizione del Questore e a tutela delle donne che possono avere maggiori difficoltà a rapportarsi con chi può aiutarle e a denunciare, la cui conoscenza può essere utile ad altre donne che affrontano queste situazioni. Abbiamo letto quanto le denunce siano aumentate nel periodo di lock down con  la convivenza forzata h24; non dimentichiamoci  il numero  nazionale 1522 per le segnalazioni (e la relativa app), oltre alla presenza costante sul territorio delle nostre forze dell’ordine e dei centri antiviolenza che sono fondamentali in queste circostanze.

Dalle pagine degli organi di stampa nazionali: Italia, Prato. Per essere assunta in Comune occorre rispondere alla domanda “È incinta? E se sì, di quanti mesi?”, oppure “Quanti figli piccoli ha?”.

Il Decreto Legislativo 11 aprile 2006, nr 198, così cita:
Art. 27. Divieti di discriminazione nell’accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e nelle condizioni di lavoro:

  1. È vietata qualsiasi discriminazione per quanto riguarda l’accesso al lavoro, in forma subordinata, autonoma o in qualsiasi altra forma, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione, nonché la promozione, indipendentemente dalle modalità di assunzione e qualunque sia il settore o il ramo di attività, a tutti i livelli della gerarchia professionale, anche per quanto riguarda la creazione, la fornitura di attrezzature o l’ampliamento di un’impresa o l’avvio o l’ampliamento di ogni altra forma di attività autonoma.
  2. La discriminazione di cui al comma 1 è vietata anche se attuata:
  3. a) attraverso il riferimento allo stato matrimoniale o di famiglia o di gravidanza, nonché di maternità o paternità, anche adottive;

Siamo dunque, nel 2020, in aperta violazione di una norma cui corrispondono adeguate sanzioni.

In compenso la Ferrari è la prima azienda italiana a ottenere la certificazione “Equal Salary”: parità retributiva per donne e uomini che svolgono la stessa mansione (chi ricorda “La spesa della parità” astigiana del 2017 volta proprio a sensibilizzare su questo argomento?).

Ansa: Varsavia, Polonia. “Lunedì prossimo il governo di Varsavia comincerà il processo di disdetta della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul)” .
Questa notizia non occupa il primo posto nei TG come la Brexit inglese, ma è un segnale estremamente pericoloso e inquietante; potrebbe essere il primo passo del disconoscimento di quanto si è riusciti a raggiungere in anni di lavoro diplomatico.

Ritorniamo in Italia. Scuola (che dovrebbe riaprire il 14 settembre). Notizia conosciuta  dagli “addetti ai lavori”: dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità, sono al via bandi per progetti volti alla promozione delle pari opportunità nelle scuole di ogni ordine e grado.

Partiamo, ancora una volta, da qui?

Sembra di essere Giobbe, Ercole, Davide e da ciascuno dei essi occorre prendere esempio per non arrendersi, visto che quotidianamente vediamo come a un passo avanti ne seguano due indietro.

Facciamo un passo anche noi, a casa, a scuola, nelle attività che pratichiamo, nei gruppi che frequentiamo: dovrebbe essere una semplice questione di passi; comprendere che non si rincorre, non si aspetta invano, non si supera. Ci si affianca.

Prof.ssa Chiara Cerrato
Consigliera di Parità
Provincia di Asti

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