Gli sviluppi investigativi hanno portato a scoprire che il gestore adibiva i locali aziendali a deposito e distributore abusivo di carburante, ivi poi ceduto in nero a diversi avventori, che lo acquistavano al prezzo altamente concorrenziale di 90 centesimi al litro, in spregio alle norme sulla sicurezza antincendio, in frode ed evasione delle imposte, alterando la libera e regolare concorrenza commerciale. Il gasolio così commercializzato è risultato avere una strana colorazione tendente al marrone, frutto della miscelazione di diverse tipologie di prodotto di provenienza illecita.
Le indagini delle Fiamme gialle di Asti hanno consentito così di arrivare a svelare l’illecito modus operandi di due diversi distinti gruppi di principali indagati, tra cui vi sono alcuni autisti di autobotti, dipendenti di una impresa del settore petrolifero e taluni altri autisti insieme al gestore di una ditta di autotrasporto. Questi, nello svolgere il trasporto di carburante – con autobotti munite di regolare documentazione fiscale per conto di depositi petroliferi regolarmente operanti e autorizzati con apposita licenza al deposito e alla commercializzazione dei carburanti ed i cui titolari e rappresentanti legali sono estranei alle indagini – al termine delle previste consegne giornaliere ai clienti ufficiali (per lo più agricoltori, condomini e altri piccoli operatori), con artifizi e raggiri ne avrebbero dirottato una parte residua rimasta nella cisterna, portandola nei 7 depositi clandestini, tra i quali quello adibito a distributore abusivo di carburante.
16 i clienti scoperti a fare il pieno dell’assai conveniente carburante, segnalati per ricettazione. Le persone coinvolte sono in tutto 27, indagate con vario titolo e ruolo nella frode ipotizzata per reati di truffa aggravata, riciclaggio, ricettazione e violazione del Testo Unico sulle Accise per evasione delle imposte gravanti sulla cessione di carburante destinato all’autotrazione.
L’operazione Brown oil conferma l’impegno assiduo e prioritario della Guardia di Finanza in questa provincia, nel contrastare ogni forma di illecito e di evasione fiscale che leda gli interessi erariali e comprometta la leale concorrenza sul mercato, danneggiando sia gli operatori economici onesti che i consumatori.
Si sottolinea che il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo in caso di emissione di una sentenza irrevocabile di condanna.