La Suprema Corte di Cassazione, mercoledì 5 luglio ha respinto il ricorso dei legali di Gilmond Metaliu avverso la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Torino che lo aveva condannato, il 9 novembre 2022, a 18 anni e 4 mesi, all’esito di giudizio con rito abbreviato, per l’omicidio del connazionale Adriatic Xhafa, nonché per detenzione e porto di arma da sparo e spaccio di cocaina.
I due, nella serata del 24 ottobre 2020, avevano avuto un alterco ad Asti in corso Matteotti per ragioni verosimilmente legate a partite di stupefacente non pagate.
Il Metaliu aveva quindi esploso alcuni colpi di arma da fuoco verso il suo rivale, ferendolo gravemente all’addome e dandosi poi a precipitosa fuga.
Sin dai primi accertamenti i Carabinieri di Asti, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, avevano individuato il possibile sospettato su cui si sono quindi concentrate le indagini. Accertato che Metaliu, sentendosi braccato, si stava preparando a fuggire all’estero, i militari – il 30 ottobre successivo – hanno eseguito un decreto di fermo emesso dal Pubblico Ministero. Da tale data Metaliu è ininterrottamente detenuto.
A seguito delle gravissime lesioni riportate la vittima è poi deceduta il 14 novembre 2020 e l’accusa nei confronti dell’indagato è quindi mutata in omicidio volontario.
La recente pronuncia della Corte di Cassazione, a meno di tre anni dal grave fatto di sangue, ha posto fine alla vicenda processuale.