Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del sindacato delle professioni infermieristiche NurSind Asti.
Con comunicato del 26 marzo scorso, si evidenziava la richiesta di NurSind Piemonte alle Autorità Regionali affinché da parte delle ASL piemontesi venisse riconosciuta e corrisposta l’indennità giornaliera di malattie infettive a tutti gli operatori che lavorano nei reparti denominati Covid-19 e in tutte le altre aree direttamente coinvolte (Rianimazione, Terapie Intensive e Sub Intensive, Emergenza/Dea, Pronto Soccorso S.E.T. e 118), auspicando lo stanziamento di risorse aggiuntive e la tempestiva emanazione da parte della Regione Piemonte di linee di indirizzo comuni, volte a superare le difformità di comportamento in atto.
Con riferimento specifico alla situazione dell’astigiano, si sottolineava come NurSind Asti già dal 17 marzo, con lettera indirizzata ai vertici ASL, avesse domandato il riconoscimento dell’indennità malattie infettive a tutto il personale infermieristico ed Oss operante nelle Unità ospitanti pazienti Covid-19.
Nella circostanza, con riferimento agli strumentisti ed agli infermieri di anestesia chiamati a supporto dei reparti Covid-19, si censurava criticamente l’avvenuta eliminazione del rischio radiologico, con conseguente ricaduta in punto trattamento economico per via della presumibile caducazione anche dell’indennità a tale rischio collegata.
Le buste paga del mese di marzo hanno poi scongiurato tale timore, visto che l’indennità per il rischio radiologico è stata mantenuta.
Si ritiene doveroso precisare, per chiarezza e correttezza, che la stigmatizzazione della condotta dell’ASL nel comunicato del 26 marzo, con le rigorose sottolineature che la drammaticità del momento ben rende comprensibili, si spiega alla luce del fatto che al momento della destinazione ai reparti Covid-19, è stato sottoposto al personale un elenco di rischi nel quale il rischio radiologico non era più ricompreso, inducendo per errore a ritenere che la relativa indennità fosse stata eliminata: il che sarebbe stato inaccettabile per quel personale che, chiamato ad operare in prima linea senza avere ancora avuto il riconoscimento di alcuna indennità collegata ai nuovi rischi, avrebbe perso quella sola già in godimento.
Ben si comprende, pertanto, la netta e decisa presa di posizione di NurSind. Nel ritenere superato positivamente, anche alla luce del presente comunicato, ogni aspetto relativo al mantenimento dell’indennità rischio radiologico, NurSind Asti ribadisce con forza ogni altra richiesta contenuta nel comunicato del 26 marzo, dal riconoscimento dell’indennità di malattia infettiva, alla necessità di garantire un adeguato turnover al personale coinvolto nell’emergenza Covid-19, all’indispensabilità di rifornire il personale in maniera urgente, adeguata e continua dei DPI di primo e secondo livello.
NurSind Asti
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