ASTI – Nonostante la giovane età – tale sia in senso assoluto che, soprattutto, in relazione al delicato incarico che ha assunto – il Tenente Colonnello Pierantonio Breda, da poco più di 24 ore neo Comandante Provinciale dei Carabinieri di Asti, può già vantare un cursus honorum di tutto rispetto.
L’alto ufficiale, subentrato al pari grado Bernardino Vagnoni alla guida degli oltre 300 carabinieri in forza al Comando, è nativo di Valdobbiadene (TV) e ha alle spalle un profilo di studi che lo hanno portato a conseguire lauree in Giurisprudenza e Scienza della sicurezza interna ed estera, oltre ad aver conseguito un master in Diritto dell’Informatica. Per quanto concerne invece il suo percorso nell’Arma, iniziato ormai oltre 20 anni fa, ha inizialmente operato, con incarichi di crescente rilevanza, a Roma.
Nella capitale ha, tra l’altro, comandato il Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante, passando poi alla guida del Comando di Roma Piazza Venezia, dove ha maturato importanti esperienze di polizia giudiziaria, oltre ad aver partecipato a importantissimi eventi di rilevanza internazionale quale, ad esempio, l’organizzazione del complesso sistema di sicurezza in occasione del funerale di Papa Giovanni Paolo II.
Esperienza cui ha fatto seguito un nuovo trasferimento, questa volta al nord, per assumere l’incarico di comandante della Compagnia di Genova San Martino, comando con competenza su una vastissima area che spazia dal quadrante occidentale della “Superba” alla provincia. Infine, prima di arrivare ad Asti, ha prestato servizio per sei anni presso lo Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Ovvero il centro di comando, direzione e controllo di tutte le operazioni effettuate dall’Arma in Italia e all’estero.
Coniugato e padre di due figlie in tenera età, pur essendo giunto in città da poche ore nei mesi scorsi, sapendo quale sarebbe stato il suo nuovo incarico, ha provveduto a monitorare con attenzione le attività svolte dall’Arma e a “studiare” le peculiarità di un territorio molto frammentato come quello Astigiano, in cui la presenza dei carabinieri è fondamentale puunto di congiunzione tra i cittadini e lo Stato.
E per l’appunto agli Astigiani si è rivolto, invitandoli a segnalare ogni fatto sospetto poiché «Sono consapevole di come il cittadino sia sempre più protagonista di questo sistema di sicurezza». Aggiungendo di ritenere, per quanto concerne la penetrazione e il contrasto della criminalità nel tessuto del territorio, che: «Non si può più ragionare su schemi novecenteschi. Ormai è tutto fluido e serve reattività per interpretare il territorio senza schemi precostituiti. Bisogna sempre essere attenti e vigili».
Gabriele Massaro