Che l’estate 2023 sia stata la più bollente a memoria d’uomo è, certamente, un assioma, ma a confermarlo, con un report che attesta + 0,66 gradi rispetto alla media stagionale storica (+0,83 gradi a livello europeo), è anche il Copernicus Climate Change Service dell’Unione Europea.
Tra i Paesi del Vecchio Continente maggiormente investiti da vere e proprie ondate di calore c’è anche l’Italia.
Una situazione critica che, oltre a pesare nei centri abitati, arroventati da asfalto e cemento, con temperature fino a 3 gradi superiori rispetto alle campagne, non ha certamente risparmiato le coltivazioni agricole, tra le quali, la vite. E se in città, parchi, giardini e aree verdi rappresentano oasi di benessere per la popolazione (con la Coldiretti che, insieme a Rete Clima, è impegnata a piantare e a curare 60mila alberi nel 2023), in agricoltura le misure di sostegno per mitigare l’impatto del cambiamento climatico arrivano con i Bandi regionalizzati in scadenza il prossimo fine ottobre e fine novembre.
In particolare, scadranno al 30 di novembre le domande per interventi SRD06 dello Sviluppo Rurale mirati a sostenere al 50% misure antibrina (acquisto di ventilatori e di bruciatori) e antigrandine (acquisto di reti), mentre ci sarà tempo fino al 31 di ottobre per presentare domanda di sostegno riferita ad investimenti mirati ad un uso efficiente e sostenibile delle risorse irrigue.
Quest’ultima misura va a soddisfare parte delle attese del mondo agricolo attraverso tre diverse tipologie di investimento: in primis, per il miglioramento, il rinnovo e il ripristino degli impianti irrigui esistenti (senza comportare un aumento netto della superficie irrigata); a seguire, per il riutilizzo di acque affinate, come fonte alternativa di approvvigionamento; infine, per la creazione, l’ampliamento, il miglioramento, la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria di bacini o di altre forme di stoccaggio/conservazione (incluse le opere di adduzione e/o distribuzione di pertinenza aziendale), esclusivamente, di acque stagionali, finalizzate anche a garantirne la disponibilità nei periodi caratterizzati da carenze, incluse, quelle per captazione di acqua piovana.
“Il sostegno – spiega Antonio Bagnulo Responsabile Tecnico Coldiretti Asti – viene erogato in percentuale sulla spesa ammessa sotto forma di contributo in conto capitale, nella misura del 65%, per la realizzazione degli stoccaggi, ivi comprese le opere di adduzione e di distribuzione, e dell’80%, per il miglioramento di un impianto di irrigazione già esistente. I beneficiari devono essere imprenditori agricoli, che abbiano una produzione standard maggiore di 12mila euro, calcolata sulla consistenza dei terreni nel fascicolo aziendale. Auspico che le aziende agricole prendano seriamente in considerazione questa opportunità di fondamentale importanza”.
“Queste misure del CSR giungono gradite e attese dal mondo agricolo – apprezzano il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone e il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia – si tratta di un primo passo al sostegno dei nostri imprenditori e a difesa delle produzioni di eccellenza e di qualità, che caratterizzano la tradizione agroalimentare ed enologica astigiana”.