S’intitola “Nomadi – quaderno contro l’insipienza” il libro fresco di stampa di Franco Luigi Carena e Paolo Moisello (Moise), pubblicato da Buckfast Edizioni per la collana “Lockdown en voyageant”.
Questo libro contiene tanti temi impegnativi e profondi, interpretati dalle vignette o meglio dai “graffi” dell’artista (e nostro collaboratore) Moise e dalle riflessioni di Franco Luigi Carena.
Così si legge nelle pagine introduttive: “Nomadi significa gente che non ha dimora stabile: che si sposta continuamente. Questo progetto intende additare come nomadi tutti noi che su questa terra siamo di passaggio, ma che, a differenza degli animali migratori, non sappiamo dove andremo, né quale sarà la prossima meta, per questo l’insipienza è disperazione. Dobbiamo quindi porci infinite domande per viaggiare sereni…”.
La prefazione
“I temi sollevati in questo libro da Franco – scrive Roberto Montan nella prefazione – sono molto più che urgenti, direi che sono fondamentali, nel senso che stanno alla base di quello che viene comunemente definito come essere umano. Così come atavico è l’atteggiamento dell’uomo di sdrammatizzarli, riderci sopra, come viene fatto in modo magistrale nelle colorate e pungenti vignette di Moise”.
E ancora: “Franco ha una sensibilità davvero al di sopra della media, riesce a captare e riprodurre frequenze dell’animo che altri non riescono neppure a percepire ma al tempo stesso il suo linguaggio è deciso, tagliente, un vero macigno: io me lo immagino come una formichina con in mano un martello gigante, un moderno Davide che al posto della fionda brandisce una penna gigantesca. Moise ha una visione limpida, un tratto definito, una propensione al colore, un’ottima capacità di sintesi: cosa chiedere di più a chi deve raffigurare per immagini temi tanto profondi? E deve per di più farlo strappando un sorriso, magari a denti stretti, magari partendo da situazioni disturbanti e attuali come l’immigrazione o la guerra?”.
L’introduzione
Nell’introduzione di Franco Luigi Carena si legge: “Dovendo scrivere sull’insipienza e prendere atto della mia età non mi resta (e non posso farne a meno) d’intraprendere la strada per Damasco, da dove non torneremo. Questo mi fa considerare più sentitamente il senso della vita e mi induce a riflessioni più profonde, conclusive e finali”.
Carena aggiunge: “In una società piena di opinionisti e tuttologi dove tutti sanno già tutto (con il sostegno del telefonino), ma senza capire, alcune considerazioni mi hanno mirabilmente influenzato”.
L’autore cita, tra gli altri, Ippocrate (Esistono soltanto due cose: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza) e Socrate (So di non sapere).
“Dunque i saggi confermano che la consapevolezza si acquisisce con l’ascolto, l’osservazione e il silenzio. In pratica si ottiene di più con il controllo e la pazienza che con l’impeto, la veemenza e la guerra. Per combattere l’insipienza è indispensabile la riflessione, non importa il modo, che sia filosofico, teologico, antropologico, ermeneutico, … purché sia onesta con noi e gli altri”.
“Pertanto quest’occasione mi concede di condividere alcune considerazioni scaturite da questi assiomi e da ore di pensamenti e ripensamenti nel mio giardino, da letture piacevoli e ostiche, da incontri, dialoghi, bisticci e chiacchiericci. D’altronde siamo dei Nomadi su questa terra. Arriviamo senza chiederlo, proseguiamo senza sapere e moriamo senza volerlo. Per essere felici, o anche solo sereni, dobbiamo sapere cosa sia la felicità senza correre il rischio di farcelo suggerire”, conclude Carena.
II libro è in vendita al prezzo di dodici euro.