La trasmissione è andata in onda domenica 10 maggio sul canale Facebook dell’iniziativa, ma non sono mancate le sorprese.
L’evento, dopo aver generato grande attesa visti i nomi delle compagnie in programma, ha riservato un inaspettato colpo di scena.
Il pubblico virtuale si è trovato davanti la diretta streaming di un teatro vuoto. Durante l’ora in cui si sono alternate le riprese del palco, della bellissima platea e del parcheggio – tutti rigorosamente vuoti – i commenti degli utenti online hanno contribuito ad animare il dibattito sulle misure imposte a causa del Covid 19, ovvero il blocco di tutte le attività, anche extra-spettacolo, per le realtà che operano nel mondo dello spettacolo dal vivo. Il palco disabitato ha quindi lasciato spazio di espressione al pubblico, che attraverso i commenti è diventato parte attiva del dibattito che fino a quel momento aveva coinvolto solo gli operatori del mondo della cultura.
A conclusione della “vuota” trasmissione, gli artisti hanno pubblicato un manifesto spiegando il perché si oppongono alla realizzazione di spettacoli dal vivo in streaming. “Dove il pubblico non c’è, il circo non c’è. La difesa di un genere non può avvenire con una proposta di un cambio di genere.”
Dove il pubblico non c’è, il circo non c’è
Il commento degli organizzatori: «Abbiamo organizzato questo evento per attirare l’attenzione sul tema della trasposizione di uno spettacolo dal vivo su una piattaforma online. Trasmettere uno spettacolo di circo in streaming è un controsenso. Non si può fare il circo online come non si può fare il falegname online. Si deve accettare la realtà della situazione: il circo ha una grande capacità di adattamento, ma non può prescindere dalla presenza del pubblico dal vivo, perché è un rituale collettivo che avviene attraverso un continuo scambio tra artista e spettatore».
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