Donne fuori dalla storia
Al Foro Boario si sono tenuti alcuni incontri letterari con la scrittrice-giornalista Cinzia Montagna, partendo già dal mattino, con alcune sezioni dell’Istituto Comprensivo Carlo Alberto dalla Chiesa che hanno conosciuto la figura di Cristina di Svezia, uno dei personaggi citati nel libro “Donne fuori dalla storia”, edito dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”.
Successivamente sono intervenuti gli studenti e le studentesse della Scuola secondaria superiore Nicola Pellati, con cui il discorso storico si è fatto più ampio, coinvolgendo anche la sfera affettiva della omologazione e della unicità di ogni persona.
Nel pomeriggio, inserite nel programma dell’Associazione culturale Unitre Nizza-Canelli, sono state narrate tutte le protagoniste del libro, figure emblematiche della società e della cultura relative al contesto in cui vissero, in un quadro comprensivo di mentalità, consuetudini, percezioni della figura femminile, toccando anche momenti drammatici quali la “caccia alle streghe”.
Bettina di Belmonte
A seguire, grazie al Comitato Palio di Nizza Monferrato, la figura di Bettina di Belmonte è stata accolta dalla sfilata di giovani sbandieratori e tamburini, accompagnati da Paola Castino e Alessandra Cordioli. La scrittrice ha dialogato con lo storico Beppe Baldino, che ha al suo attivo diverse pubblicazioni per conto dell’Erca, Associazione rappresentata dal vicepresidente Maurizio Martino e dal presidente Fulvio Gatti. Bettina è una figura leggendaria portata alla ribalta dal gesuita Cesare Cordara nel suo poema satirico “Il fodero”. La giovane è comunque la protagonista della fondazione leggendaria della città di Nizza Monferrato, e ha riscosso grande interesse per il numeroso pubblico.
Le Madri Costituenti
I partecipanti hanno vissuto un momento culturale molto importante durante l’inaugurazione con relativa illustrazione della mostra “Le Madri Costituenti”. L’iniziativa è stata organizzata dalla Città di Nizza Monferrato in proficua collaborazione con l’Associazione Toponomastica femminile, “per unire il locale al nazionale – ha affermato l’assessore alla Cultura Ausilia Quaglia – e per conoscere e rivalutare l’apporto delle ventuno donne misconosciute o cadute nell’oblio, il cui ruolo fu decisivo nella scrittura dei principi fondamentali della Costituzione Italiana che sanciscono l’uguaglianza tra uomini e donne, la parità nell’ambito della famiglia e del lavoro. Si tratta delle donne elette all’assemblea Costituente che contribuirono nel redigere la Costituzione”.
La mostra “Le Madri Costituenti”, formata da 15 pannelli con corpose didascalie raffiguranti le immagini delle 21 Madri della Repubblica Italiana, è stata presentata dalla dott.ssa Giovanna Cristina Gado, referente di Toponomastica femminile, attraverso ampi approfondimenti storico-giuridico-culturali che, oltre a evidenziare il contributo apportato ai Principi Costituzionali, hanno contestualizzato e sottolineato l’alto valore e profilo delle 21 Costituenti. Attente a far valere i diritti delle donne e a favorirne l’emancipazione, seppero portare nella cultura politica, sociale e civile del paese un contributo straordinario, destinato a rimanere per sempre.
La referente di Toponomastica femminile ha poi consegnato al Sindaco Simone Nosenzo la Targa “Città di Nizza Monferrato – Comune amico di toponomastica femminile -anno 2022”.
La Mostra resterà esposta al Foro Boario per un mese circa, per dare modo agli studenti di fruirne il mattino e al pubblico nei pomeriggi dei fine settimana fino al 10 aprile.
Camilla Faà di Bruno
L’ultimo appuntamento, con l’Associazione Culturale L’Erca, si è dipanato attraverso il racconto da parte di Cinzia Montagna della vicenda di Camilla Faà di Bruno, che ha punti di contatto con quella della Marchesina Crova, protagonista di fatti tristemente noti. Lo storico Beppe Baldino ne ha segnato i parallelismi e il presidente del Consiglio Comunale dott. Maurizio Martino con la Presidente del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” hanno affermato come la storia delle nostre terre sia uno scenario affascinante e ancora da scoprire nei dettagli, motivo di orgoglio e di impegno nel diffonderne la memoria e la ricerca storiografica.
Elisa Piana, una giovane insegnante aderente all’Erca, ha vestito i panni della Baronessa Crova, illustrati da una delle creatrici, Maria Cristina Masoero.
Il quintetto Zoltan Kodaly ha accompagnato, sottolineandole, le vicende narrate, in un’armonica melodia di archi e flauti: “I vari “pezzi” – come affermato dalla flautista Simona Scarrone – sono tutte musiche medievali volte a evocare l’atmosfera narrata”.
“Una giornata emozionante, ben costruita e varia, ricca di stimoli”, ha detto il sindaco Simone Nosenzo. L’assessore alla Cultura Ausilia Quaglia ha concluso con il ringraziamento non solo al folto pubblico ma anche a tutti i collaboratori delle varie Associazioni e in particolare al Consigliere comunale Sileo che con Telenizza permette la fruizione degli eventi a coloro che per motivi vari non possono accedere ai luoghi pubblici.