ALBA – Giornata storica, quella di ieri, per la città di Alba. Il sindaco Carlo Bo, accompagnato dall’assessore al Turismo e alle Città Creative Unesco Emanuele Bolla, ha infatti il documento che ufficializza la nascita del Distretto delle Città Creative Unesco per la Gastronomia tra Alba, Parma e Bergamo.
La firma del protocollo, avvenuta nel Palazzo del Podestà, è stata inserita in un fine settimana denso di eventi per Bergamo. Proprio oggi l’assessore Bolla racconterà la realtà di Alba al meeting del Network internazionale delle Città Creative dell’Unesco.
Il weekend segue quello in terra piemontese di fine settembre quando le città si sono incontrate, mettendo i sindaci e gli assessori al lavoro per realizzare la pasta fresca all’Apro di Alba e, successivamente, nella vigna urbana della città per un pranzo con le eccellenze delle tre realtà gastronomiche riconosciute dall’Unesco.
Alba, Bergamo e Parma sono le uniche tre città italiane insignite del riconoscimento che premia la creatività culinaria, ma non ci si ferma solo al cibo. Il network delle Creative Cities, infatti, è strutturato in aree tematiche che comprendono anche letteratura, design, media arts, Musica, arti, artigianato e film.
Il sindaco di Alba Carlo Bo: “Da oggi ci presenteremo sui palcoscenici turistici internazionali come un unico distretto gastronomico italiano. Un lavoro di squadra cominciato diversi anni fa con il sostegno reciproco alle rispettive candidature e che ora prosegue nell’ottica di una fattiva collaborazione e della volontà di ampliare sempre di più il network”.
“É una grande soddisfazione arrivare alla costituzione del distretto dopo un percorso che è passato da Alba – aggiunge l’assessore al Turismo e alle Città Creative Unesco Emanuele Bolla -. Il distretto sarà uno strumento straordinario per promuovere a livello internazionale il Made in Italy gastronomico e la destinazione Italia, dove Alba gioca un ruolo strategico sul piano nazionale”.
Soddisfatti anche i sindaci di Bergamo e Parma che sottolineano come questo accordo sia più che mai importante per il post-Covid, ma soprattutto come esso permetta una completa valorizzazione di un patrimonio culturale in Italia e nel Mondo.