“La città – dice Boccia – il 4 maggio 1891 dedicò a questi eroi, a perenne futura memoria, questa lapide disegnata dal Benzi e prodotta dalla ditta Borello. Furono anche riportati le armi e gli arnesi che venivano durante le guerre di indipendenza. C’è il cappello dei bersaglieri, alcune spade, elmi e altro ancora. Poi c’è lo stemma della nostra città, al fianco della gavetta, dove i militari mettevano le poche cose che a suo tempo potevano portare al fronte per cibarsi”.
L’assessore Boccia ha aggiunto: “È importante ricordare questi eroi concittadini che 170 anni fa pagarono con la vita per l’unità d’Italia. Tra le peculiarità, fu dimenticato un capitano, l’avvocato Angelo Bottino, aggiunto successivamente dopo che si è accorti della ‘gaffe’. Difatti si vede che lo scritto è diverso dalle altre insegne che furono messe per i nomi e cognomi degli alpini, fanti e volontari che persero la vita per l’unità d’Italia”.