MONFORTE D’ALBA (CN) – L’imprenditrice vinicola Sara Vezza, 42 anni, ha esercitato il diritto di prelazione su 6 ettari di vigne a Monforte d’Alba di proprietà della madre Josetta Saffirio che aveva abbandonato la scena vinicola nel 1992. I terreni erano già da anni stati affittati e condotti da Sara.
Un investimento importante che garantisce la continuità generazionale motivo d’orgoglio per la giovane vignaiola: «Ho riunito vigneti e azienda dopo 20 anni – dice Sara Vezza – È stata una scelta coraggiosa e faticosa, dettata dal profondo legame e senso di rispetto verso i sacrifici fatti da nonno Ernesto e da papà Roberto. Gli obiettivi per i prossimi tre anni sono quelli di rivolgere lo sguardo al distretto dell’Alta Langa e aumentare la produzione di bianchi e spumanti».
L’azienda che si compone di due linee di etichette, quella storica Josetta Saffirio, che ha sulle etichette gli gnomi e la linea evoluzione Sara Vezza con i simboli aristotelici, conta anche su 5,5 ettari in un corpo unico nel distretto del comune di Roddino e alcuni ettari nel distretto di Murazzano a 700 metri d’altezza, con una produzione annua di circa 90 mila bottiglie.
«Il mio obiettivo è di valorizzare il territorio, raccontandolo attraverso vini che sono espressione autentica del suolo da cui nascono» dice Sara che ha scelto la certificazione biologica, SQNPI, e coltiva le vigne rispettando la biodiversità dei suoli. Inoltre, aderisce al progetto VITA di sostenibilità, riconosciuto dal ministero della Transizione Ecologica. «Quando ho iniziato, producevo poche migliaia di bottiglie. Oggi il mio marchio ha un grande appeal, grazie non solo ai terreni a Barolo di famiglia, ma ad acquisizioni di nuovi vigneti e all’impegno sempre crescente di investire in qualità».
In questa prospettiva, l’imprenditrice è stata contattata ed ha avviato contatti con alcuni partner finanziari che hanno manifestato interesse ad iniettare capitale fresco nell’azienda, in modo tale da poter supportare un business plan che veda al centro la figura di Sara, ed il suo ventennale know-know nella coltivazione delle vigne, nell’ottica di aumentare la competitività sul mercato globale dei vini di eccellenza.
Si tratterebbe, in particolare, non solo di aumentare la produzione di Barolo, ma soprattutto di dar corso al progetto già intrapreso a Murazzano, per produrre vini bianchi e Alta Langa docg.
Da Josetta Saffirio a Sara Vezza, cinque generazioni di vignaioli in Langa
Sara Vezza, classe 1980, mamma di Clara, Cecilia, Giovanni e Cesare, è la quinta generazione di contadini che coltivano vigne a Monforte d’Alba, in Langa. A 17 anni aveva un sogno: fare la vignaiola. L’ha realizzato due anni dopo, a 19 anni, riprendendo i terreni di famiglia. A 22, ha fatto la sua prima vendemmia. Neanche 1000 bottiglie. Oggi cura una proprietà di 11,5 ettari vitati a varietà autoctone, principalmente Nebbiolo, Barbera e il raro Rossese Bianco. Produce circa 90 mila bottiglie all’anno ed è certificata biologica. Ha fatto nuovi investimenti: 16 ettari a Murazzano dove Sara sta piantando Pinot Nero e Chardonnay per produrre Alta Langa, le bollicine piemontesi.
Quella di Josetta Saffirio è una storia antica, che inizia alla fine dell’Ottocento con il primo Saffirio, Giovanni Battista, che si sposta a vivere nella Langa. Ai primi del Novecento, il padre di Josetta, Ernesto, inizia a coltivare i suoi vigneti. Nel 1975, giovanissima, Josetta decide di occuparsi dei vigneti del padre. Laureata in agraria e affiancata dal marito Roberto, enologo, inizia a coltivare le vigne piantate dai nonni subito dopo la Seconda guerra mondiale.
Dopo alcuni anni, Josetta e Roberto vedono premiate le proprie fatiche e riescono a produrre un Nebbiolo di riconosciuta qualità. Nel 1985 viene presentato il primo Barolo con l’attuale etichetta, frutto di una passione e di un impegno mai venuto meno. Dopo un periodo di pausa negli anni 90, Sara, figlia di Josetta e Roberto, decide di dedicarsi anche lei ai vigneti di famiglia e di scrivere una nuova pagina nella storia di Josetta Saffirio. Ultimo nato il nuovo brand Sara Vezza che identifica la produzione dei vini cru dell’azienda: dal Barolo Ravera alla Barbera d’Alba Villar’o, all’Alta Langa.
Sara è tra i tre finalisti del premio Ue Organic Awards, nella categoria Best Organic Farmer, un concorso voluto dall’Unione Europea per dare visibilità alle aziende virtuose nel biologico. È l’unica italiana in finale. Il vincitore sarà annunciato il 23 settembre 2022 a Bruxelles.
Nel 2021, la vignaiola aveva già vinto il premio nazionale «Donne e sostenibilità», un video contest promosso dall’Istat in occasione del 7° Censimento generale dell’Agricoltura.