ASTI – Come ogni anno, il Vescovo di Asti scrive una lettera ai fedeli in occasione della Quaresima. Questa volta Monsignor Marco Prastaro parla in particolare di gesti di carità e invita al digiuno, soprattutto dall’egoismo che fa pensare solo a noi stessi. Di seguito il testo della lettera.
La quaresima, tempo di grazia che il Signore Gesù ci dona per ritornare a lui con tutto il cuore e ricominciare una vita nuova, al di là di tutti i nostri fallimenti, si apre con le parole di San Paolo: «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (2Cor 6,2).
Questo perché la quaresima è proprio un tempo, un momento, che dobbiamo cogliere e rendere fruttuoso. È un’opportunità che se non usiamo bene, non tornerà più. Questo tempo sembra proprio provocarci al cambiamento diventando ritornello che continuamente ci dice: “Se non ora, quando?”.
È un tempo favorevole perché ci invita a frequentare maggiormente la Parola del Signore, quella Parola che è “luce ai nostri passi”. Una luce di cui, in un tempo di guerre e di gravi problemi, sentiamo tanto il bisogno. Dunque, un tempo favorevole per imparare a leggere la storia con gli occhi di Dio e riscoprire che le sorti dell’umanità sono nelle mani del Padre celeste che ci vuole felici e in pace.
Una Parola che se da un lato “penetra come una spada a doppio taglio nell’anima” e ci aiuta a vedere meglio i nostri limiti, le nostre chiusure e i nostri peccati, dall’altro è “dolce come il miele”, perché ci fa incontrare quel Dio della misericordia che sempre ci perdona e mai ci butta via.
È un tempo che sarà favorevole se saremo capaci di digiuno: il digiuno dal cibo e dalle carni nei giorni comandati, ma anche digiuno da tutto quanto non ci avvicina a Dio. Digiuno soprattutto da quel male terribile che è il nostro egoismo che ci fa pensare solo a noi stessi, che ci fa guardare agli altri come oggetti da usare per il nostro tornaconto.
Ci aiuterà anche un digiuno dalle immagini e notizie che in fondo ci fanno illudere che la vita valga per le cose che abbiamo, per il successo che conseguiamo, per la forza che sugli altri esercitiamo. Ma anche da tutte quegli spettacoli e informazioni che alimentano in noi sentimenti di rabbia e avversione verso gli altri, magari proprio verso chi vive delle grandi difficoltà.
La quaresima è un tempo favorevole per la carità. Quest’anno la nostra iniziativa quaresimale andrà a sostegno delle popolazioni terremotate della Siria. Ma oltre a questa generosità, frutto anche di rinuncia del superfluo, questa quaresima potrà essere tempo favorevole se proveremo a impiegare del tempo con chi è nella prova, magari visitando regolarmente un malato, o forse iniziando a salutare e a socializzare con qualcuno che per la strada chiede l’elemosina, o magari costruendo un rapporto di amicizia con qualche povero che stiamo aiutando. Potrà essere un tempo favorevole se la nostra carità si esprimerà anche nel diventare più vigili e attivi verso le ingiustizie che anche nella nostra piccola realtà vengono commesse.
Ma soprattutto questa quaresima sarà un tempo favorevole se il nostro rapporto con il Signore diventerà più intenso e familiare. Un rapporto che non sarà più un qualcosa che si assomma a tante altre cose che nella nostra giornata viviamo, ma sarà il rapporto che dà colore, intonazione e luce a tutto ciò che viviamo.
Insomma, i gesti di carità, le parole della preghiera, i frutti del digiuno di questo tempo di conversione ci aiuteranno a celebrare la Pasqua «non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità» (1Cor 5,8).
Quaresima 2023, una grande occasione da cogliere.
Buona quaresima
Vi benedico
+ Marco