Riceviamo e pubblichiamo l’intervento sul caso Maina Del consigliere comunale Mario Malandrone
A quanto si apprende dall’incontro in Regione sulla vertenza dei lavoratori della Casa di riposo città di Asti, a distanza di due mesi la politica (monoblocco di centrodestra dal Comune alla Regione) ha messo in campo:
1) La profilazione dei dipendenti della Casa di riposo, cosa che ovviamente un lavoratore in cerca di lavoro può fare. Sulla professionalità di Piemonte lavoro , nulla da dire, son bravi.
Non mi sembra che però un ‘intera catena di gestione di enti pubblici, possa portare come enorme successo aver profilato i lavoratori.
2) La ricollocazione di 1 dipendente su 50 , forse a regime si arriva a 10, ci viene detto è davvero inaccettabile da chi detiene il controllo di tutti gli Enti.
3) Un enorme ritardo su come garantire le mensilità di gennaio e febbraio.
Ieri è partita la richiesta a Finpiemonte per ottenere la garanzia dell’anticipo degli stipendi dei dipendenti, che non lo ricevono da un paio di mesi.
Ci sembra anche in questo caso un po’ tardino, ma meglio tardi che mai.
Era da dicembre che chiedevano le forze politiche e i sindacati una misura di questo genere, ma le vacanze son passate, carnevale pure, a due mesi si fa la richiesta.
Eppure sapevano che sarebbe andata così da mesi.
Ci si aspetta di più da un intera catena di comando degli Enti, non solo hanno lasciato che la storica IPAB chiudesse, ma pare che si sia davvero inefficaci per salvarne i lavoratori.
Se l’unico o quasi caso di dipendenti pubblici che hanno non riesce a essere ricollocati, vuol dire che tra Regione, Comuni, Asl proprio la capacità di intervento Istituzionale è ridotto al lumicino, non vi è interesse? Non si è in grado? Non è una priorità?
Però i vari Assessori della Regione dovrebbero dirlo chiaramente.
Un po’ come dovevano essere chiari mesi fa sulla Casa di Riposo.
Da ciò che leggiamo da dichiarazioni sindacali : “Carosso e Gabusi ci hanno invitato a riferire loro di guardarsi attorno, perché non è detto che si riesca a ricollocarli tutti in ambito pubblico. “
Gabusi ha dichiarato “La situazione dei lavoratori è assolutamente eccezionale e come tale va trattata purtroppo i nostri comuni sono quasi tutti di dimensioni medio piccole e non in grado di far fronte ad un numero così elevato di assunzioni. La Regione però farà la sua parte per ricollocare tutte le persone che oggi vivono questo momento di difficoltà”
Carosso e Gabusi invitano i lavoratori a guardare altrove? Davvero?
I lavoratori sanno bene di dover guardare altrove, anche se avrebbero maturato dei diritti, anche perchè le risposte date dalla Politica che governa la Regione sono insoddisfacenti, tardive.
Certo che una politica che sa solo dire ai lavoratori di “guardare altrove”, che attiva una richiesta sulle retribuzioni due mesi dopo, che non ha affrontato la crisi della Casa di Riposo in tempo è una politica che non ha come priorità il lavoro e i diritti dei lavoratori.
L’invito ai due Assessori è di fare qualcosa in più è davvero poco ciò che stanno mettendo in campo.
Il loro ruolo politico non è solo quello di rappresentanza e presenza continua a eventi e sul territorio, ma anche di occuparsi del lavoro e dei diritti dei lavoratori pubblici.
La “gente”, gli elettori, vi hanno votato anche per occuparvi in modo efficace di questi temi, o non lo sapevate?