L’M5S boccia il primo anno dell’Amministrazione e attacca sulle nomine

ASTI – Prendendo a prestito una celebre massima del compianto Gino Bartali, che i meno giovani tra i lettori certo ricorderanno, si può sintetizzare che, visto nell’ottica dei consiglieri comunali pentastellati, il primo anno della Giunta Rasero “l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”.

Infatti, nel corso di una lunga conferenza stampa aperta dal capogruppo Massimo Cerruti e alla presenza del consulente legale del Movimento avv. Alberto Pasta, i consiglieri di minoranza hanno snocciolato le molteplici carenze che imputano all’Amministrazione, definita immobile nel venire incontro ai problemi dei cittadini ma molto attiva nel distribuire incarichi e poltrone. Dalla sicurezza al turismo, dai rincari delle tariffe all’ambiente, la bocciatura è totale e senza appello.

«I cittadini e i loro problemi sono rimasti chiusi fuori dalla porta», ha esordito Cerruti, mentre Giorgio Spata ha definito la sua prima esperienza d’aula «nauseante». «Pensavo il Consiglio comunale fosse un piccolo Parlamento in cui confrontarsi – ha argomentato –, invece si arriva con maggioranza già schierata e un sindaco che sente ma non ascolta. Siamo di fronte a un libro già scritto». Le cui pagine, per il M5S, sono in buona parte bianche alla voce attenzione verso i cittadini.

«Sulla sicurezza non è stato fatto assolutamente nulla di quanto promesso in campagna elettorale – ha affermato Cerruti – e la situazione è tutt’altro che migliorata. Mentre sui campi nomadi abbiamo assistito a un teatrino, in cui ognuno ha detto la sua ma compiuto nessun atto concreto. La giunta ha perso tempo su pratiche inutili, ignorando le reali problematiche quali il debito del Maina e i “contenitori vuoti” che sono ancora tutti lì. Per non parlare dei rincari delle tariffe, un attacco alle famiglie non ancora concluso, e dell’introduzione della tassa di soggiorno che ha causato un sensibile calo di presenze e strutture ricettive vuote». Saldo negativo anche per quanto riguarda sviluppo e lavoro e attenzione all’ambiente.

Una sostanziale inerzia controbilanciata da un grande attivismo sul fronte delle nomine e affidamento di gestioni di strutture pubbliche. Come la gestione del nome del palazzetto dello sport, ora sponsorizzato da una nota concessionaria automobilistica, affidato alla società sportiva Asti Orange, che ne detiene la concessione fino al 2032.

Società il cui ex presidente risulta tra i finanziatori della campagna elettorale dell’attuale sindaco, come del resto diversi membri del nuovo CdA di Pitagora, società controllata dalla Cassa di Risparmio di Asti, che vede alla presidenza Stefano Sesia, già mandatario elettorale del sindaco e tra i finanziatori della sua campagna elettorale.

Discorso affine – ha spiegato Pasta, già autore di una “Mappa del Potere” astigiano – per una società che si occupa di immobili di pregio e storici, partecipata dalla Cassa, che ha visto subentrare alla vicepresidenza Mario Sacco in sostituzione di Michele Maggiora. Tutte situazioni sulle quali i 5 Stelle hanno annunciato di voler far chiarezza, anche grazie al supporto parlamentare dell’On. Paolo Romano.

Gabriele Massaro

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