ASTI – “Love Matters”, “Questioni d’amore”, è il nome del progetto realizzato nel primo semestre del 2018 dalla Ong Di-svi Disarmo e Sviluppo. Obiettivo del percorso, quello di coinvolgere richiedenti asilo e rifugiati in un percorso formativo orientato all’educazione sessuale, per sensibilizzare e informare intorno a tutti gli ambiti che concernono tale dimensione, dalle malattie infettive alla contraccezione. Oltre centocinquanta partecipanti, provenienti perlopiù dall’Africa subsahariana e ospiti delle strutture locali Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) e Sprar (Sistemi di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
Un totale di 133 ore complessive insieme ai formatori, medici, infermieri e antropologi, per ragionare congiuntamente sulla dimensione sessuale e su quella più genericamente culturale. Avere la possibilità di conoscere il proprio corpo, di reperire informazioni sulle malattie infantili, oppure ottenere nozioni adeguate sulla contraccezione, che potessero scardinare pregiudizi o credenze erronee: questi soltanto alcuni degli elementi che hanno segnato il progetto.
Certo, la comunicazione non è stata sempre immediata, hanno spiegato gli organizzatori: le diversità linguistiche dei partecipanti esponevano gli incontri a fraintendimenti o approssimazioni da evitare. In questo senso un accento particolare è stato posto sul ruolo dei mediatori culturali, collanti tra operatori e partecipanti stessi. In quanto progetto formativo di educazione e sensibilizzazione non è stato comunque possibile registrare dati o stilare percentuali.
Tuttavia, hanno ribadito i responsabili Di-svi, la risposta è stata buona, con punte di marcata partecipazione da parte delle donne.