Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta alla cittadinanza astigiana a firma di Sara Vergano
In una bella giornata soleggiata di circa due settimane fa, stavo uscendo con la mia sedia elettronica quando ho incontrato un amico e ci siamo messi a chiacchierare. In quel momento “ballavo” più del solito, quindi anche la mia voce era più affaticata.
A un certo punto un gruppo di persone ha rivolto lo sguardo verso di me dicendo, a voce alta: “Quella ragazza come si muove? Perché è uscita da sola?”. Noi non li abbiamo neanche guardati.
Ho una disabilità motoria dovuta a una lesione da parto. Dopo il liceo classico mi sono laureata in Filosofia, ora lavoro in Comune e mi occupo di portare nelle scuole elementari e medie un progetto sul valore e rispetto di ogni forma di diversità, in particolar modo sulle disabilità.
A parte quello che ho fatto e faccio nella vita, sono consapevole che do nell’occhio e che ci saranno sempre persone che ignorando il problema faranno commenti spiacevoli, anche perché la nostra società non si è ancora abituata a ciò che in tutti gli ambiti appare diverso dalla cosiddetta norma.
Certi atteggiamenti, in una società civile come pensiamo di essere, non dovrebbero esistere. Sui pensieri e le convinzioni delle persone non abbiamo nessun potere ma si dovrebbe capire che questo genere di commenti possono offendere e mortificare qualcuno.
Non ho scritto questo articolo tanto per me, quanto per tutte quelle persone che subiscono umiliazioni di vario genere per il solo fatto di essere portatrici o portatori di qualche “diversità”.
È tutta la vita che combatto, con enorme fatica, ma adesso sono veramente stanca che la gente si permetta di giudicare una persona solo in base all’apparenza.
Sara Vergano