Le vaccinazioni anti-Covid per le categorie prioritarie nell’Astigiano arrivano a 6.700

Il completamento del primo ciclo per gli ospiti delle Rsa è invece previsto per il 26 gennaio

ASTI – In anticipo sulla programmazione regionale, si conclude oggi 20 gennaio la prima tornata vaccinale anti Covid-19 riservata alle categorie indicate come prioritarie, in particolare gli operatori sanitari e tutte le figure connesse in qualche modo con l’attività sanitaria in ospedale nelle sedi di Asti e Nizza.

Tra i dipendenti si è raggiunta una soglia prossima all’80% di copertura, mentre altre categorie registrano valori ancora più grandi, per esempio  Medici di Medicina Generale e Pediatri toccano il 95%, volontariato e pubbliche assistenze il 100%).

Peraltro, la “quota mancante” non necessariamente corrisponde a soggetti non in linea con la politica vaccinale, questi, in buona parte affetti da indisposizioni momentanee o gravi allergie che sconsigliano la vaccinazione.

Mentre il numero dei vaccinati giunge oggi a circa 6.700, al Cardinal Massaia sono iniziati lunedì 18 gennaio i richiami che, a distanza di tre settimane dal primo inoculo, garantiscono la protezione dal contagio.

Proseguono intanto le attività vaccinali nelle residenze per anziani – circa 60 sul territorio provinciale, per oltre 2.000 ospiti – grazie all’incessante lavoro delle equipe mobili composte da 6 medici e 12 infermieri.

Questi, in collaborazione con il personale delle RSA interessate, analizzano uno ad uno i dossier sanitari dei candidati alla vaccinazione, procedono all’inoculo e vigilano sulla procedura sino al ritorno in camera degli ospiti. Mentre oltre il 90% degli operatori risulta ora vaccinato, il completamento del primo ciclo per gli ospiti delle RSA è previsto per la data del 26 gennaio e costituisce il primo fondamentale tassello per la messa in sicurezza di tutto il sistema delle residenze anziani.

“Dobbiamo tutti insieme esprimere un sentimento di riconoscenza – sottolinea il Direttore Generale Asl AT, Flavio Boraso – per lo sforzo eccezionale messo in campo dalle equipe vaccinali. Ricordo che queste sono composte da personale aziendale ma non solo: alcuni medici in pensione hanno infatti offerto la propria disponibilità per “scendere in campo” vicino ai più giovani colleghi. Parliamo di uno sforzo corale che va ben oltre gli orari consueti e che in breve tempo ha consentito di raggiungere e superare gli obiettivi assegnati all’Azienda. Attendiamo ora le direttive nazionali e regionali che riguardano la popolazione dei soggetti fragili, gli ultraottantenni in primis, così come gli operatori dei servizi essenziali e di pubblica utilità. I servizi aziendali sono pronti a garantire questo servizio, assieme naturalmente ai medici e ai pediatri di famiglia”.

La soglia dei circa 8.000 vaccinati che si conseguirà nei prossimi giorni con la prosecuzione del lavoro nelle Case di riposo rappresenta un ottimo risultato in ambito regionale, tanto più se confrontato con il numero dei soggetti candidati in questa prima fase di vaccinazione.

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