TORINO – C’erano anche le allieve dell’Istituto scolastico statale CPIA di Asti lunedì scorso alla Premiazione del XIX Concorso letterario nazionale Lingua Madre, durante il Salone Internazionale del Libro di Torino. Da ormai undici anni le studentesse del CPIA di Asti partecipano al Concorso con i loro racconti e le soddisfazioni continuano: un secondo premio sul podio e altri due racconti pubblicati.
Accanto alla Direttrice del Salone del Libro Annalena Benini hanno portato i saluti Gabriella Serratrice, della Direzione Cultura Regione Piemonte e Giulio Biino, Presidente della Fondazione del Circolo dei Lettori. A condurre l’evento Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del Concorso. Sono stati premiati i racconti più meritevoli di donne straniere non più straniere in Italia, migranti o di origine straniera qui residenti, che, utilizzando la nuova lingua d’arrivo, l’italiano, hanno voluto approfondire il rapporto tra identità, radici e mondo ‘altro’. Le scrittrici selezionate hanno superato con entusiasmo e impegno le barriere linguistiche per mettere in contatto culture distanti e diverse fra loro.
Tra le vincitrici salite sul palco anche Shima Allahi, una ragazza iraniana che abita ad Asti. Shima ha vinto il Secondo Premio e il Premio Speciale Consulta Femminile Regionale del Piemonte con il racconto I piccoli tesori.
Shima nasce nel 1987 a Teheran. Si laurea in Iran in Traduzione dall’inglese al persiano, quindi consegue la laurea magistrale di Letteratura Inglese in India. Torna in Iran dove lavora come traduttrice e insegnante di inglese, arrivando a pubblicare dieci libri. Nel febbraio 2020, giunge in Italia e inizia a frequentare il corso di laurea magistrale in Relazione Internazionale all’Università degli Studi di Genova. Vive ad Asti con il marito ed è insegnante di inglese.
Con I piccoli tesori ha vinto il Secondo Premio della XIX edizione del Concorso, con la seguente motivazione: «Nel racconto l’intelligenza si coniuga con la tenerezza, dove gli oggetti del paese di origine dialogano con quelli del luogo d’approdo. Un interessante escamotage narrativo è quello di porre al centro le cose della vita quotidiana. La loro presenza, il loro odore e colore producono emozioni, rinnovano la memoria di storie e persone del passato, rinviano agli affetti e alle vite di coloro che non ci sono più, con tutta la loro carica evocativa, simbolica e, nel caso in questione, pacificante. I sentimenti, con pudore, si mescolano insieme al “lessico familiare”; è la vita che continua, lo spazio e il tempo che si contraggono».
Oltre a I piccoli tesori, gli altri racconti selezionati per la pubblicazione nell’antologia “Lingua Madre Duemilaventicinque” (Edizioni SEB27) sono stati quelli delle studentesse Anila Hoxha (La Franca), e Mariia Aleksandrova (Fiori per l’8 marzo).
Mariia Aleksandrova è russa, nata a Chelyabinsk, la zona a Sud tra le montagne degli Urali. Si è laureata in Economia e ha lavorato in questo ambito per quasi vent’anni. Si è trasferita in Italia dopo il divorzio perché voleva cambiare totalmente vita. Ha scelto l’Italia per passione e per inseguire i suoi sogni. Ha vissuto sei anni a Milano, poi si è trasferita in Piemonte. Adesso studia al CPIA di Asti e produce vino.
Anila Hoxha è di origini albanesi. È nata il 30 marzo dell’anno 1980. Ha terminato gli studi in Albania e all’età di vent’anni si è trasferita ad Asti. Ha iniziato a lavorare e si è subito innamorata di questa città. Ha conosciuto tantissimi amici e persone stupende, ha viaggiato, ha mangiato del cibo squisito, è stata un’atleta. Adesso sta proseguendo i suoi studi all’Istituto CPIA, perché desidera diventare qualcosa d’altro ancora.