Le peggiori “barriere”? L’indifferenza e la maleducazione

Riceviamo e pubblichiamo le immagini e le riflessioni della dipendente Amministrativa dott.ssa Sara Vergano e del presidente Unione Ciechi e Ipovedenti Italiana (U.I.C.I) Mario Alciati

Il punto centrale è che non si guarda al disabile che ha diritto alla piena partecipazione sociale. L’indifferenza e la maleducazione sono le prime “barriere”, perché prima della eliminazione degli ostacoli fisici bisognerebbe “eliminare” la maleducazione e le cosiddette barriere mentali, che limitano ancora di più la persona.

In tal senso si potrebbe pensare alla formazione di un gruppo di giovani volontari, mamme con i passeggini, persone con qualsiasi fragilità fisica e infine esperti nel settore tra cui anche persone che studino le risorse anche a livello europeo.

Un gruppo di studio e di lavoro la cui finalità è quella di abbattere tutti i luoghi comuni sulla persona “diversa” nello specifico e nella parte pratica toccare “con mano” ostacoli come l’occupazione di parcheggi e di spazi che dovrebbero rimanere liberi per consentire il passaggio alle persone disabili e non.

Da molti anni le Politiche Sociali del Comune di Asti hanno inserito nel loro programma un progetto educativo dal titolo “tu mi ascolti, io ti ascolto, conosciamo assieme il valore della diversità e della disabilità”.

 Io in qualità di dipendente Amministrativa e ricercatrice da sempre dei meccanismi sociali che sono alla base delle discriminazioni delle persone così dette diverse, in collaborazione con Mario Alciati, presidente dell’Unione Ciechi e Ipovedenti (U.I.C.I.) portiamo questo progetto nelle scuole primarie e secondarie.

 

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