ASTI – Sono state presentate stamattina, nella Sala Conferenze della Banca di Asti, le nuove azioni di SOS donna, progetto che aiuta le vittime di violenza, diffonde informazioni sui servizi attivi nell’Astigiano e sensibilizza i giovani per una cultura del rispetto.
Le iniziative, che saranno attuate tra settembre e dicembre 2024, riguardano il concorso per le scuole intitolato “Chiedi aiuto!” e un reading tra parole e musica, dal titolo “Quello che la voce non dice, urla nell’anima”.
Entrambe sono diffuse anche tramite un pieghevole, in cui spicca la frase “La violenza sulle donne è un’offesa per tutti”. La conferenza è stata condotta dalla giornalista Laura Nosenzo, ideatrice di Sos donna, che ha detto: “Durante le quattro edizioni precedenti, abbiamo detto alle donne che uscire dalla violenza è possibile. Ma abbiamo una necessità: affermare che l’uscita della violenza non è solo affare delle donne. Occorre un passaggio culturale di coinvolgimento degli uomini, a cui chiediamo azioni di responsabilità, pari opportunità, sensibilità, di comportamenti quotidiani capaci di superare pregiudizi e prepotenze verso le donne. Un lavoro che portiamo avanti da 4 anni e continueremo a fare anche quest’anno con i giovani, ma pensiamo sia giusto allargare la visione e ribadire che la violenza sulle donne sia davvero un’offesa per tutti. Ci dobbiamo sentire coinvolti. Sessantotto femminicidi non possono lasciarci indifferenti”.
Alla conferenza sono intervenuti i rappresentanti dell’Associazione Mani Colorate che da due anni cura il progetto, nato nel 2019, e degli enti e sodalizi che concorrono alla sua realizzazione.
Dopo il saluto istituzionale del presidente di Banca di Asti, Giorgio Galvagno, ha preso la parola Fabio Carosso, consigliere regionale segretario.
“SOS donna è un progetto dal doppio valore: da un lato fa conoscere i servizi del territorio astigiano che aiutano le vittime di violenza, dall’altro entra nelle scuole per far crescere tra i giovani la cultura del rispetto e contrastare gli stereotipi – ha detto Carosso – Apprezzabile lo sforzo di promuovere, ogni anno, nuove e originali iniziative (i questionari per i giovani, la mostra sugli uomini maltrattanti, la pubblicazione di un libro e adesso il concorso sugli spot e il reading) per allargare la tematica della violenza di genere a una platea sempre più vasta. Ne sono testimoni i dati: oltre 22mila studenti coinvolti e mediamente oltre 50 mila pagine visitate, ogni anno, del sito web sos-donna.it. Arrivati a questo punto, e guardando al futuro, il nuovo obiettivo da porsi potrebbe essere quello pensato inizialmente e poi bloccato dal Covid: estendere il progetto di Sos donna anche ad altre città capoluogo del Piemonte”.
A seguire ha preso la parola Piero Baldovino, presidente di Mani Colorate che gestisce il progetto Sos donna. Mani Colorate offre supporto psicologico, pedagogico e legale alle vittime di bullismo e cyberbullismo e, tramite la Rete Dafne, alle vittime di ogni tipo di reato. Fornisce informazioni sui servizi offerti dalla sanità ed enti pubblici, associazioni di volontariato e privato sociale del territorio (per info visionare il sito www.manicolorate.it). Baldovino ha coordinato il lavoro sul concorso per gli studenti, ideandolo con la pedagogista Elisa Lupano (che ogni anno analizza i risultati dei questionari rivolti alle scuole).
Il concorso per le scuole
La conferenza si è aperta con un video, interpretato dall’attrice Giorgia Camerano, il cui monito e sensibilità si adattano bene a parlare ai giovani e a spronare a partecipare al concorso “Chiedi aiuto!” rivolto alle scuole (secondarie di primo e secondo grado).
I ragazzi saranno chiamati a ideare spot che pubblicizzino i numeri di emergenza 112 e 1522. Il video sarà diffuso nelle scuole e sui social.
C’è tempo fino al 30 settembre per iscriversi a “Chiedi aiuto!”. Il regolamento è indicato sul sito www.sos-donna.it Gli spot saranno selezionati il 30 novembre e poi la presentazione pubblica il 12 dicembre.
La caratteristica di questo concorso sarà lavorare in gruppo: tutta la classe dovrà collaborare per costruire lo spot di non più di 60 secondi.
Gli spot più significativi saranno segnalati sul sito www.sos-donna.it
Il reading
“Quello che la voce non dice, urla nell’anima“: questo il titolo del reading di parole e musica ideato dall’attrice e regista Federica Tripodi, in scena con la musicista polistrumentista Monica Lo Grasso.
Tutto è nato l’anno scorso con la mostra dal titolo “Non crederci!” sugli uomini maltrattanti. Una mostra partita dal Cardinal Massaia e che poi ha toccato 30 luoghi, compreso il Consiglio Regionale del Piemonte. Mentre la mostra veniva esposta, l’Asl donava al progetto Sos donna le lenzuola usate dell’Ospedale Massaia, le stesse su cui spesso si stendono le donne quando vanno al Pronto soccorso per essere aiutate. Anziché usare il registro delle firme, i visitatori della mostra potevano lasciare i propri pensieri su quelle lenzuola. E le persone hanno scritto: giovani, adulti, anziani, vittime di violenza, vittime uscite dalla violenza. In totale 800 frasi in cui traspariva commozione, rabbia, disperazione.
Da lì l’idea di affidare a Federica Tripodi l’ideazione del reading.
Due le (prime) date dello spettacolo: il 25 novembre ad Asti, alle 12, nella piazza interna dell’ospedale Cardinal Massaia per un appuntamento riservato alle scuole e il 1° dicembre alle 17 al teatro comunale di Moncalvo, con ingresso libero per tutti.
“La violenza contro le donne è una vera e propria piaga sociale che affonda le sue radici in una cultura di disparità tra generi e di discriminazione – ha detto Valentina Cera, consigliera regionale segretaria, delegata alla Consulta delle Elette -. Lottare contro questa cultura è un dovere per tutte le istituzioni e per la società tutta. Questi progetti indicano la via da intraprendere per contrastare la cultura patriarcale che sta alla base della violenza di genere, coinvolgendo le giovani generazioni in fondamentali percorsi di informazione e formazione. L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e la Consulta delle Elette sono accanto a chi, come “SOS donna”, quotidianamente porta avanti questa battaglia di civiltà che contrasta la violenza. C’è una rivoluzione culturale da fare che parla di parità e giustizia e che possiamo fare solo insieme”.
Per il Comune di Asti erano presenti l’assessore Loretta Bologna e l’assessore Eleonora Zollo.
Le due iniziative sono sostenute dalla Consulta delle Elette del Consiglio regionale del Piemonte e dalla Banca di Asti con la collaborazione dell’Asl AT e del Comune di Moncalvo.
Il resto delle azioni 2024 di SOS donna conta anche sull’apporto di Cisa, Cogesa, Soroptimist Club di Asti e Fondazione CRAT.