La relazione del Generale Mariano Mossa, accolto a Palazzo Mazzetti

La relazione del Generale Mariano Mossa, accolto a Palazzo Mazzetti

Francesco Bellè

ASTI – La Fondazione Asti Musei, costituita da Palazzo Mazzetti e dai musei comunali, vive un momento fortunato. È questo il giudizio del Sindaco di Asti Maurizio Rasero e del Presidente dell’Ente Mario Sacco. Gli attori delle istituzioni, sostengono, hanno intesa e comunanza di vedute per rendere la rete museale astigiana sempre più ampia e aperta ai visitatori. Sul tavolo delle discussioni l’acquisizione di altri poli attualmente esclusi, come il museo paleontologico, e altri progetti. Continua intanto la mostra di Marc Chagall che, dopo la tappa coreana di Seul, resterà visitabile a Palazzo Mazzetti fino al 3 febbraio. «Entro questo fine settimana dovremmo arrivare ai 30 mila visitatori» ha dichiarato Sacco. Un bilancio positivo, descritto alla presenza di Mariano Mossa, Generale di Divisione Comandante della Legione Carabinieri Piemonte e Valle d’Aosta. Il militare è stato anche Comandante del Tpc, il comando per la Tutela del Patrimonio Culturale, organismo dell’arma impegnato nella tutela, nel recupero e nella salvaguardia delle opere d’arte. E proprio riguardo a questo campo, Mossa ha relazionato sull’attività del comando. Il sistema è minuzioso: una banca dati dettagliata e una paziente procedura di indagine sulle tracce consentono di osteggiare i reati contro il patrimonio culturale, dal mercato illecito alla contraffazione. Reati che, nel complesso, determinano un volume di affari talmente elevato da risultare inferiore soltanto a quello della droga e delle armi. Un dato importante, quest’ultimo, forse addirittura imprevedibile, ma certamente minaccioso per le ricchezze archeologiche e culturali italiane e internazionali. Il Tpc dei carabinieri, tra le attività, svolge prevenzione  repressione degli scavi clandestini, controlli sulle case d’asta, interventi a seguito di devastazioni legati a guerre o calamità naturali.

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