Lo ha spiegato bene questa mattina il Questore di Asti Sebastiano Salvo (che prima di essere un Capo, è un uomo e un papà), che in una toccante conferenza stampa ha presentato l‘edizione 2021 della brochure “Questo non è amore”, realizzata dal Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. Insieme al dottor Salvo, a spiegare nel dettaglio questo documento, nel quadro della campagna permanente della Polizia di Stato contro la violenza di genere, sono stati i Dirigenti della Divisione Polizia Anticrimine, della Squadra Mobile e dell’Ufficio Sanitario, con l’ausilio del personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica e di una Sovrintendente Tecnica psicologa della Polizia di Stato.
La distribuzione dell’opuscolo è già iniziata e continuerà nei prossimi giorni in collaborazione con l’Asl, affinché sia presente all’interno del presidio ospedaliero, ma non solo. Sarà diffuso anche tutti gli enti con front office e soprattutto alle scuole cittadine; inoltre saranno messi a disposizione presso tutti gli Uffici della efficace e imprescindibile rete cittadina di sostegno alla donna vittima di violenza (quali Centro Antiviolenza, Cri, servizi sanitari e socio-assistenziali, Sos Donna etc).
Il documento è stato concepito come strumento utile per diffondere ai cittadini informazioni sul fenomeno e sugli strumenti di tutela con focus sulla misura di prevenzione dell’ammonimento e contiene testimonianze reali. Proprio in questo ambito, uno spazio è stato riservato alla Questura di Asti, apprezzata dalla Direzione per l’impegno profuso sia in termini di accoglienza delle donne vittime che della realizzazione di misure di prevenzione quali l’ammonimento del Questore e la sorveglianza speciale, destinate ad arginare e a prevenire il fenomeno.
L’esperienza astigiana sul tema può dunque essere oggi portata ad esempio di come si possa offrire alla donna vittima di violenza una strada alternativa.
A pagina 20 c’è un’intervista alla dottoressa Daniela Campasso, Dirigente la Divisione Anticrimine della Questura di Asti, che parla dell’esperienza di “Silvia”, 19enne che si è rivolta alla Questura in preda alla disperazione, ricevendo assistenza a 360°. La ragazza è stata accompagnata in varie tappe a uscire dal tunnel che a lei sembrava senza luce.
La storia narrata nell’opuscolo è diventata anche un video efficace ed emozionante, interpretato personalmente dalla giovane vittima che ha trovato la forza necessaria affinché quanto accadutole non debba ripetersi ad altre donne. Il video, realizzato in esclusiva col contributo del personale della Divisione Polizia Anticrimine e della Polizia Scientifica, vuole diffondere il valore di una Istituzione al fianco di ogni donna vittima di violenza che decida di intraprendere il percorso.
La Questura nel corso di questa settimana ha anche incontrato gli studenti del Polo Universitario Montalcini UniAstiss con una lezione molto partecipata, organizzata dal Referente prof.ssa Chiara Cerrato, dal titolo “Dal silenzio alla parola: contrastare e prevenire la violenza di genere ed i reati d’odio, fenomeni con gravi conseguenze anche sociali”, tenuta dal dirigente la Divisione Polizia Anticrimine dr.ssa Daniela Campasso e dal Dirigente Digos dott. Gianluca Vesce.
Ha anche collaborato all’evento organizzato dall’Assessorato alle Pari Opportunità e dall’Ist. Alfieri, con la partecipazione da remoto di oltre 800 studenti per 60 classi di 12 differenti scuole superiori, che hanno manifestato la loro attenzione con moltissime domande ed interventi.
Infine si sottolinea che la Questura, mettendo un focus sul maltrattante, già dallo scorso 8 marzo ha posto attenzione al percorso specializzato di rielaborazione comportamentale rivolto ai destinatari del provvedimenti di ammonimento per stalking/violenza domestica al fine di prevenire i casi di recidiva; a tal proposito il Questore Salvo ha sottoscritto con il Centro Antiviolenza “L’Orecchio di Venere”- Croce Rossa di Asti un protocollo volto all’invio dei soggetti ammoniti presso il Centro al fine di ricevere una assistenza psicologica gratuita per favorire la riflessione ed il superamento della condotta violenta.