“La Passiùn di Gesü Crist”, diretta da Antonio Catalano e Patrizia Camatel e ideata da Luciano Nattino, è un’azione teatrale con fiaccole, “suoni delle tenebre”, canti, nel centro storico del paese (piazza Statuto, via d’la Miraja e cortile dei Camminatori di Domande) alla quale parteciperanno giovani, uomini, donne e bambini e artisti di strada.
La Passione di Castagnole Monferrato, dal sottotitolo “Pacem in Terris”, giunge quest’anno alla ventesima edizione.
E’ diventata ormai un appuntamento fisso nella Settimana Santa, uno sguardo laico che è entrato nelle consuetudini di credenti e non.
Dopo gli ultimi due anni in cui la Passiùn è stata realizzata sul web, a causa dell’emergenza Covid-19, il 2022 vedrà il ritorno della manifestazione dal vivo, con il pubblico, o meglio i “pellegrini” che si raccoglieranno nella piazza principale del paese e da lì percorreranno il consueto cammino rituale nel centro storico.
Perché la tradizione non si estingua, ricorda spesso l’antropologo astigiano Piercarlo Grimaldi, fautore insieme al drammaturgo Luciano Nattino della rinascita dell’antico rito nei primi anni Duemila, essa va agita di anno in anno, reiterata in forme riconoscibili. Saranno di nuovo presenti, dal vivo, tutti gli elementi rituali ereditati dalle generazioni precedenti: il canto di questua, la cerimonia della legatura delle campane, i “suoni delle tenebre”, la processione al seguito del Cristo-albero, la convivialità al termine del cammino per rendere completa la condivisione.
Questo rispetto della tradizione non esclude la componente di innovazione, di rilettura, che è lecita ed anzi auspicabile ad ogni generazione. E quindi ci sarà spazio per nuovi linguaggi, dell’arte e della tecnologia; e per nuove parole che restituiscano l’immagine del tempo presente e lo pongano simbolicamente ai piedi di Gesù, uomo innocente e sofferente, nella notte della sua agonia.
L’edizione di quest’anno si intitola “Pacem in terris”, come l’enciclica di papa Giovanni XXIII (1963) che si pronuncia contro la guerra, i soprusi e difende la dignità e la libertà di ogni essere umano.
“Pace” è una parola preziosa che si pronuncia come un desiderio cui il cuore tende, specialmente in questi tempi in cui la guerra si è riavvicinata al nostro quotidiano; “pace” è un concetto scomodo, che sale spesso alle labbra dei potenti, che ne parlano mentre armano le loro truppe e i loro confini.
Nel testo de “Le 18 ore della Passione” di Luciano Nattino, di cui sarà nuovamente data lettura, Maddalena dice di Gesù che egli è venuto come Re di pace. “Pace”, le risponde Maria, la madre affranta, “E’ proprio questa parola che l’ha perduto!”
A partire dalla riflessione suggerita dalla vicenda umana del Cristo, che viene aggredito, sommariamente processato e poi crocifisso, vogliamo fare della sera del Giovedì Santo un momento di veglia, di testimonianza, di vicinanza a quanti soffrono le conseguenze della guerra, ovunque si trovino nel mondo. Un incontro aperto, come sempre, a tutte le confessioni, a credenti e cercanti, che vedrà la partecipazione attiva della comunità di Castagnole, del vescovo di Asti Mons. Marco Prastaro, di artisti ospiti che proporranno il loro punto di vista, di gruppi di ogni età e provenienza.
Interverranno anche nuovi amici venuti dall’Ucraina, intorno a cui vogliamo stringerci con calore. Tra loro l’attrice ucraina Diana Lavrinova, che parteciperà alla serata.
Grazie alla collaborazione con la Caritas di Asti in questo periodo sono stati organizzati incontri e dialoghi con i profughi che sono stati accolti nell’Astigiano e sono state raccolte testimonianze, rielaborate anche grazie ad un gruppo di scrittura creativa.
Ci sarà Antonio Catalano con l’orchestra di bambini dell’orchestra di fisarmoniche ASE’ (Accordion Suzuki Ensemble) diretta da Elena Enrico. Il pensiero dell’educare attraverso la musica detto “della lingua madre” è nato nella prima metà del secolo scorso ad opera del maestro Shiniki Suzuki, violinista e didatta giapponese. ASE’ è la prima orchestra di fisarmoniche di bambini dai 3 ai 16 anni nata all’interno della metodologia e che la rappresenta in tutto il mondo.
Sarà presente la “Rete Welcoming Asti”, che vede riunite molteplici associazioni astigiane che hanno sentito l’esigenza di integrare le proprie forze e sensibilità per migliorare la qualità, il coordinamento e, auspicabilmente, potenziare l’impatto delle diverse iniziative.
Parteciperà inoltre Alba Nicoletti, moglie di Luciano Nattino, per portare il consueto ricordo del compianto artista a oltre 4 anni dalla sua scomparsa.
Altra novità caratterizzante questa edizione sarà la lettura del testo di Luciano Nattino “Il quarto Re Magio”, che è stato recentemente riscoperto e presentato in occasione del periodo dell’Avvento 2021.
La “parabola” del Quarto Re, arrivato in ritardo a Betlemme, ma giunto, finalmente, ai piedi della Croce, al cospetto del maestro tanto cercato, si conclude infatti nel tempo pasquale, poiché unisce idealmente i due punti cardine della vicenda terrena del Cristo, dalla nascita alla morte e resurrezione. Il personaggio di Artabàn, il magio giunto dal freddo nord, e che non si è mai arreso nella sua ricerca nonostante le mille peripezie, è inoltre l’emblema dei tanti “camminatori di domande”, così li ha chiamati Nattino, che vivono la vita con consapevolezza e non si arrendono davanti alle prove.
Commentano Patrizia Camatel e Antonio Catalano: “Noi desideriamo essere tra le donne e gli uomini di pace. Le loro fila sono più ampie di quello che si pensi, ma le donne e gli uomini di pace lavorano spesso nel silenzio. Se si sollevassero contro i facinorosi, i potenti che vogliono la guerra, potrebbero facilmente sconfiggerli, perché in superiorità numerica. Ma se agissero così, occhio per occhio e dente per dente, ecco che cesserebbero di essere donne e uomini di pace. La nostra azione itinerante sarà un simbolico cammino di vicinanza, una fiumana di piedi che camminano verso chi ha bisogno, di mani che non applaudono perché intente a lavorare per la pace, di braccia che si aprono per accogliere quanti fuggono dalla guerra, lasciandosi alle spalle brandelli di vita, famiglie, identità. Molte persone stanno offrendo ai profughi aiuto materiale e morale, forza per andare avanti. “Pacem in terris” è un canto per tutti loro, una preghiera universale affinché il tempo delle tenebre finisca presto e nel mondo sorga la luce di una autentica Resurrezione.”
Il cristo/albero è opera dell’artista tedesco Hans Jurgen Vogel ed è gentilmente concesso dalla Scarampi Foundation.
Un paesaggio sonoro che si contrappone al silenzio delle campane ed al tempo delle tenebre.
La partecipazione del pubblico è gratuita. Al termine la Pro loco offrirà Ruchè e torta di castagne.
L’iniziativa è realizzata da Casa degli alfieri – Archivio Teatralità Popolare con il Comune di Castagnole Monferrato, con il contributo della Regione Piemonte, della Fondazione CRAsti e della Fondazione CRT attraverso “Cuntè Munfrà “, con la collaborazione della rivista Astigiani.
info: 339 2532921 – info@archivioteatralita.it – http://www.archivioteatralita.it