GOVONE (CN) – Energia, entusiasmo, condivisioni, idee chiare e gradite sorprese. Nella stagione de La Collina degli Elfi, iniziata dallo scorso 11 giugno, ci sono già tutti questi elementi. Il centro di recupero psicofisico per bambini malati di cancro e per le loro famiglie, che sorge all’interno dell’ex-convento dei Padri della Dottrina Cristiana a Craviano di Govone, sta accogliendo nuove famiglie un po’ da tutta Italia (Calabria, Lazio, Veneto, solo per citare alcune regioni di provenienza). Fino alla fine di agosto, gli ospiti avranno la possibilità di trascorrere una settimana tra le incantevoli colline del Roero, partecipando ad attività ludiche, momenti di relax e condivisione. Un’occasione per recuperare l’energia, ricaricandosi anche in mezzo alla natura con l’obiettivo di ritornare alla normalità dopo l’esperienza destabilizzante della malattia.
Tra le importanti novità da celebrare per l’associazione l’ottenimento del prestigioso Premio Rotary Alba 2024, riconoscimento fondato nel 2000 dal socio Renato Montalbano e destinato “a coloro che hanno compiuto attività significative a favore della comunità nel territorio del Club, realizzando opere o progetti di rilievo”. Durante la cerimonia, che si è svolta presso il Ristorante “Ca’ del Lupo” di Montelupo Albese, la Collina degli Elfi ha potuto raccontare la sua storia e i suoi progetti, che in 15 anni hanno permesso, con l’aiuto di centinaia di volontari, di aiutare e sostenere più di 320 famiglie nel lungo e difficile percorso di recupero della serenità, dopo la difficile prova della malattia.
Il successo del 5×1000 e la campagna di sensibilizzazione
Le buone notizie non sono finite e riguardano anche i risultati del 5×1000 riferiti al 2023: 1.676 persone hanno deciso di devolverlo alla Collina degli Elfi (oltre 100 in più rispetto all’anno precedente), per una raccolta finale di 67.020 euro. L’impegno per sensibilizzare i sostenitori e farsi conoscere, però, non si ferma e continua con una divertente campagna virale che sta portando l’associazione a farsi conoscere attraverso bustine di zucchero nei bar, tovagliette nei ristoranti e sacchetti nelle panetterie.