Iniziata la vendemmia 2021, per Coldiretti Asti sarà un’ottima annata

La vendemmia è iniziata anche in provincia di Asti con qualche giorno di ritardo rispetto allo scorso anno, con prospettive di qualità molto promettenti.

“Con i primi grappoli staccati gli ultimi giorni di agosto è iniziata la raccolta delle uve da spumante dell’Alta Langa – afferma Marco Reggio Presidente Coldiretti Asti -. Adesso è il momento di alcuni bianchi come lo Chardonnay, mentre dalla prossima settimana inizierà anche la raccolta del Moscato e a seguire del Brachetto e del Dolcetto. Da metà settembre sarà la volta dei bianchi secchi come il Cortese e l’Arneis fino ad arrivare a fine mese al raccolto della Barbera ed, infine, con l’arrivo dell’autunno, dei Nebbioli”.

“Da una prima valutazione abbiamo riscontrato un calo della quantità media di uve del 10-15%, anche a causa degli effetti delle gelate nel mese di aprile – sottolinea Pier Paolo Anziano responsabile del servizio vitivinicolo di Coldiretti Asti – Auspichiamo che il clima possa portare leggere piogge nei prossimi giorni per evitare carenze idriche, soprattutto, nei terreni più sabbiosi, la cui assenza potrebbe intaccare l’ottima qualità delle uve”.

A livello nazionale si prevede un quantitativo compreso tra i 44 e i 47 milioni di ettolitri, ma molto dipenderà dall’evoluzione delle temperature che influiscono sulla maturazione.

“Le notti fresche degli ultimi giorni hanno condizionato positivamente la maturazione delle uve – afferma Secondo Rabbione vice direttore Coldiretti Asti e Responsabile del Laboratorio “Centro Studi Vini del Piemonte”- Dai primi dati in nostro possesso prospettiamo un’ottima annata sia sui rossi che sui bianchi. Le curve di maturazione rilevate in questi giorni pre-vendemmia, su campioni prelevati in tutta la provincia di Asti, ci indicano una maturazione in leggero ritardo rispetto al 2020, ma totalmente in linea con annate precedenti, rientrando nella normalità del periodo delle raccolte”.

Nonostante il calo a livello nazionale, l’Italia quest’anno è il primo produttore mondiale di vino mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna che hanno subito un contenimento dei raccolti.

“L’ottima qualità prevista e la scarsa giacenza di prodotto nelle cantine ci fanno prospettare un aumento del valore delle uve – conclude Diego Furia Direttore Coldiretti Asti – Sul lato consumi, ci sono buone prospettive di ripresa con le riaperture delle attività ristorative e dell’export anche perché il vino astigiano, proprio per le sue elevate qualità, è particolarmente richiesto sia in Italia che all’estero”.

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