Inaugurata all’Artom la mostra “Faccio quello che voglio!”

Testimonianze di donne controcorrente contro ogni discriminazione

ASTI – Questa mattina 4 dicembre, nell’atrio della sede dell’Istituto Artom (via Romita) è stata inaugurata la mostra fotografica e documentaria intitolata “Faccio quello che voglio!“, a cura di Simona Fiore e Francesca Gentile, promossa dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità e da Uni Astiss, in collaborazione con l’Itis A. Artom e CREIS Associazione di promozione sociale.

Nei giorni scorsi la stessa mostra è stata ospitata negli spazi del polo universitario Rita Levi Montalcini, mentre ora e fino al 18 dicembre è visitabile – solo per le scuole e su prenotazione – all’Istituto Artom (prenotazione https://www.istitutoartom.it/).

All’inaugurazione di stamattina sono intervenuti, fra gli altri, il dirigente dell’Istituto Artom, Franco Calcagno, componente del Crpo Pari opportunità per il Piemonte, prof.ssa Chiara Cerrato, la fotografa curatrice/ideatrice della mostra, Francesca Gentile, e l’assessore regionale Marco Gabusi, che ha tagliato il nastro al fianco di tanti studenti.

“Il nostro Istituto ha più di 60 anni – ha detto il dirigente Calcagno e per la prima volta quest’anno scolastico abbiamo una maggioranza di femmine in una classe, la IAC indirizzo Chimica. Queste studentesse rappresentano appieno il senso della mostra che ospitiamo. Spero che tanti giovani vengano qui per osservare i pannelli e meditare”.

Calcagno si è poi rivolto direttamente agli studenti presenti: “I ragazzi come voi devono iniziare a pensare di cambiare qualcosa. Ci vuole tempo per un cambiamento culturale, il processo è lungo. Ma noi vi affidiamo questa responsabilità, questo importante compito, guidandovi e dandovi altre occasioni. Tanti cambiamenti li abbiamo fatti prima di voi, ma non basta. A voi spetta un cambiamento ancora più importante”.

L’assessore Gabusi ha aggiunto: “Mi fa piacere ci sia una classe con una prevalenza di donne nell’Istituto Artom. Ringrazio Chiara Cerrato che ha voluto portare la mostra qui, allestendola in un posto strategico, all’entrata”.

Rivolgendosi direttamente ai ragazzi ha detto: “Ci passerete davanti ogni giorno, vi soffermerete e rifletterete sulle immagini e le parole scritte sui pannelli. I tragici fatti di cronaca non si fermano, ma a noi sta il compito che non succedano più”.

 

“Questa è anche la prima volta che la mostra ‘Faccio quello che voglio!’ entra in una scuola, ne siamo orgogliosi. Vogliamo dare voce a tutte quelle donne che hanno scelto carriere professionali e sportive non convenzionali – ha detto Chiara Cerratodimostrando che la capacità non dipenda dalla forza fisica o diverse qualità intellettive, ma dall’abilità e dal sapersi destreggiare”.

Il progetto parte da una riflessione su come, per tante donne, la scelta di un percorso professionale o sportivo considerato maschile nell’immaginario collettivo comporti una sfida sotto tanti punti di vista. Scelte spesso osteggiate, in famiglia o nei luoghi stessi di lavoro, altre volte invece – quasi a sorpresa – incoraggiate e sostenute in quegli ambienti che a un primo sguardo potrebbero non sembrare affatto inclusivi.

L’indipendenza è al centro della vita delle protagoniste: la crescita, il riscatto, l’autodeterminazione passano soprattutto attraverso i percorsi professionali. Donne libere che, con caparbietà e sacrificio, hanno conseguito la propria realizzazione, e le cui storie possono essere d’ispirazione per le generazioni più giovani. Un messaggio positivo, d’incoraggiamento, in opposizione allo stereotipo e alle discriminazioni che sono tra i molteplici aspetti che caratterizzano la violenza di genere.

Attraversando gli ambiti più disparati, le autrici Simona Fiore e Francesca Gentile si sono imbattute in figure femminili caparbie e impegnate che ogni giorno danno il loro contributo al cambiamento. Da quegli incontri sono nate le fotografie per restituire le loro condizioni lavorative, le difficoltà così come i momenti di gioia e realizzazione.

Il percorso espositivo si compone di una ventina di pannelli, ciascuno dedicato a una protagonista. A corredo delle immagini, colte durante alcuni momenti della loro giornata lavorativa, una didascalia raccoglie, oltre ai dati della persona ritratta, un suo breve intervento che racconta le difficoltà, le sfide e i traguardi raggiunti. A seconda dell’ambito vengono inoltre fornite alcune informazioni a carattere statistico per poter dare al pubblico una visione generale della partecipazione femminile al lavoro in Italia. Inquadrando con lo smartphone i QR code su ogni pannello si accede a contenuti multimediali relativi a ciascuna donna.

Simona Fiore e Francesca Gentile sono videomaker e fotografe. Durante il loro percorso si sono spesso trovate a svolgere il proprio lavoro in ambienti quasi esclusivamente maschili. Dal confronto con questo mondo e dalle riflessioni che ne sono scaturite è nata l’esigenza di realizzare questo progetto.

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