“Imparare a imparare”, concluso all’Artom il primo corso che insegna ad apprendere

Si tratta del primo step di un percorso formativo quadriennale che coinvolge l’Istituto in collaborazione con Regione Piemonte e Consiglio Nazionale delle ricerche

ASTI – Si è concluso all’Istituto Artom il corso “Imparare a imparare”, che  costituisce il primo step di un percorso formativo quadriennale denominato “Peer tutoring, insegnando si impara”, frutto di una collaborazione tra il CNR e l’Artom. Basato sulle ricerche del progetto Copris, ideato e condotto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal team multidisciplinare SaperCapire, il progetto è risultato vincitore del Bando della Regione Piemonte “Attività volte al benessere degli studenti con particolare attenzione all’aspetto socio relazionale”. Un tema particolarmente attuale, come evidenzia il rapporto di Save the children.

Il corso è stato tenuto a un gruppo di studenti dell’Istituto, classificatisi tra le eccellenze segnalate dai consigli di classe. In base alle testimonianze degli studenti al termine del corso, le lezioni e i numerosi esercizi svolti hanno consentito ai partecipanti di conquistare una maggiore sicurezza nell’affrontare lo studio, una maggiore padronanza lessicale ed un punto di vista completamente nuovo sull’apprendimento”,  spiega il Dirigente Franco Calcagno.

Come sostiene Carlo Rovelli, fisico e divulgatore di fama internazionale, la conoscenza scientifica è costituita soprattutto ed in primo luogo di visioni e della capacità di guardare le cose in modo nuovo e più profondo. Formule matematiche, leggi, principi rigorosi ed esperimenti vengono dopo.

In realtà, come le ricerche del CNR hanno dimostrato, qualunque tipo di conoscenza deve potersi sostenere sulla visione e sulla capacità di stabilire un nesso profondo tra i concetti appresi e la realtà che ci circonda, sia essa concreta o a livello di pensiero. Il corso ha fornito agli studenti che vi hanno partecipato una rifornita cassetta degli attrezzi per potersi procurare autonomamente la visione delle nozioni e dei concetti che dovranno studiare, a partire dal linguaggio e dalle parole con cui li troveranno espressi”, sostengono i formatori del corso Albertina Gatti e Massimo Arattano.

Uno degli obiettivi del progetto è quello di creare una collaborazione tra gli studenti eccellenti e gli studenti in difficoltà superando la pregiudiziale e stereotipata distanza tra studente modello e studente in difficoltà facendo loro sperimentare, al contempo, quanto l’impegno dell’insegnamento abbia non solo esito positivo sui compagni da aiutare, ma anche una proficua ricaduta su loro stessi – aggiunge la prof.ssa Chiara Cerrato, referente di educazione civica -. “Un’attività che si affianca al progetto Nonni connessi, promosso in collaborazione con l’Anteas: entrambi condividono la finalità del servizio per gli altri siano essi coetanei o anziani.  Un modo di vivere la cittadinanza attiva nella quotidianità scolastica”.

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