ASTI – Durante la conferenza stampa che si è tenuta pochi giorni fa in Provincia, il team direttivo del Corecom – Comitato Regionale per le Comunicazioni del Piemonte – ha presentato, al nostro territorio provinciale, l’attività realizzata sino a oggi, i risultati ottenuti e gli obiettivi futuri. Alla conferenza hanno preso parte anche il presidente della Provincia di Asti Marco Gabusi e il vicesindaco di Asti Marcello Coppo. A spiegare nel dettaglio l’attività sono stati il presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis, il vicepresidente avv. Gianluca Martino Nargiso e il commissario avv. Vittorio Del Monte. Il presidente De Cillis ha spiegato che il Corecom è investito di funzioni proprie, assegnate dalla legislazione statale e regionale, ed esercita funzioni delegate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom). In estrema sintesi, al Corecom ci si rivolge essenzialmente per i tentativi di conciliazione tra utenti e compagnie telefoniche: chiunque riscontri un problema di linea o di sovrafatturazione, per esempio, trova in esso uno strumento fondamentale e valido per risolvere la questione, in tempi spesso molto brevi.
I dati del 2017
Lo scorso anno, il Corecom ha seguito 6.340 posizioni di contenzioso, con un accordo raggiunto superiore all’80%. In totale, sono stati restituiti alla cittadinanza piemontese, tra conciliazione e definizione, oltre 2.227.000 euro. E i servizi sono gratuiti. «Nel primo semestre del 2018 – ha spiegato De Cillis – 13 cittadini di Torino su 10mila si sono rivolti a noi. Nella provincia di Asti, fanalino di coda, 5 su 10milla. Utilizza ancora meno il servizio Corecom la provincia di Novara, che ne ha 4 su 10mila. Dati parziali, ma l’indicazione è quella. Abbiamo dunque notato che in provincia siamo poco conosciuti, mentre essere presenti sul territorio torinese facilita l’utente che si può rivolgere direttamente ai nostri uffici». I cittadini di Asti si possono rivolgere alla postazione riservata Corecom presso l’Urp della Provincia, senza andare nella sede di Torino, per presentare il tentativo di conciliazione.
ConciliaWeb
Il servizio viene ora elargito online tramite la piattaforma “ConciliaWeb”. «Il Corecom ha una sede a Torino – ha detto Del Monte – ma la difficoltà era quella di consentire a tutti gli abitanti della Regione di poter accedere al nostro servizio. Dall’esperienza del Comitato piemontese, forse il migliore d’Italia, abbiamo attuato la possibilità per tutti gli utenti di rivolgersi agli uffici Urp delle Province, per avvicinarsi alla procedura e svolgere il tentativo di conciliazione in web conference, a distanza. A livello nazionale si è pensato di avvicinare le distanze ancora di più, facendo in modo che l’istanza di conciliazione, dal 23 luglio 2018, venga gestita e debba essere avviata esclusivamente in modo digitale, previa registrazione sul dominio “ConciliaWeb”. In questo modo la pratica viene mandata al sistema centrale di Roma, che poi la smista presso i vari Corecom regionali. Sempre in remoto. La carta non esiste più, per questioni di efficienza e risparmio di costi. È una sfida, ma siamo pronti ad affrontarla per migliorare». Spesso le controversie in ambito telefonico non sono di entità economica notevole, ma non è quello il punto. Fossero anche pochi euro, l’obiettivo è – se si ha ragione – si non desistere e di far valere un legittimo diritto. Ricordiamo che i servizi non sono rivolti solo al consumatore privato, e possono essere un valido strumento anche nei casi di controversie tra aziende e compagnie telefoniche.
Il Corecom e il cyberbullismo
Il Corecom si occupa di tante altre attività. Per esempio, si sta distinguendo anche sulla tutela dei minori sui media, in particolare nell’ambito del Cyberbullismo. «Cerchiamo di svolgere la nostra attività ad ampio spettro – ha detto Nargiso – L’emergenza del bullismo sul web contribuisce a raccontare la trasformazione che sta vivendo anche il nostro ente che, dovendo assicurare una tutela ai cittadini, non rimane indifferente a questo tema. La legge regionale del 5 febbraio 2018 ci ha assegnato un ruolo importante proprio in termini di contrasto a questo fenomeno. In sinergia con gli altri attori che se ne occupano, tra cui la Polizia, ci è stato riconosciuto il ruolo di capofila di un osservatorio del cyberbullismo, che possa portare a risposte efficaci. Quando i confini dello stesso vengono scandagliati nelle l fondamenta più recondite, si riescono a porre gli strumenti più incisivi di contrasto. Chi si ritiene vittima del cyberbullismo trova in noi una porta aperta e un orecchio attento sulla sua situazione. Sul sito del Corecom c’è un modello da compilare, che può dare una risposta in termini educativi, repressivi e informativi. Noi ci siamo. Il nostro obiettivo è di entrare nelle scuole, conoscere alunni, genitori e insegnanti, spiegando che i device non sono da demonizzare, ma da “guidare”».