Storia di un delfino ideato dai bambini, immaginato nel Mare Padano e cresciuto sulle colline di Vigliano: si deve a sei piccoli costruttori l’ultima opera nata nel paese della balena Viglianottera, ritrovata nel 1959, e del capodoglio di Valmontasca (1929).
Già, perché a Vigliano, non potendo tenersi i grandi esemplari fossili, conservati al Museo Paleontologico di Asti, gli animali preistorici se li sono costruiti nel tempo grazie alla passione di Aldo Alciati, ex presidente della Pro loco, e dei suoi aiutanti, in questo caso sei alunni della primaria che, sotto la sua regia, nelle ore del doposcuola hanno dato forma al delfino dal corpo slanciato, lungo due metri e mezzo.
Quest’ultimo (44 pezzi, compreso il muso e la coda, di polistirolo e legno, stuccati e pennellati con un colore tra il grigio e il bianco) è stato presentato in pubblico durante la recente festa di fine anno scolastico. Molti applausi per i costruttori Alex, Dario, Edoardo, Giada, Mirko e Steven, per Aldo Alciati, le volontarie che hanno affiancato i bambini al doposcuola e il sindaco Daniele Prasso che, all’inizio di tutto, cercava un’idea capace di sviluppare la manualità dei bambini che non fosse quella di smanettare con i cellulari.
“Obiettivo centrato – commenta Gianluca Forno, presidente del Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato – La storia del delfino di Vigliano ci racconta quella di una comunità che mantiene salda la radice identitaria del luogo in cui vive e che intende la paleontologia come materia viva, fortemente percepita. Il sapere degli adulti ha incontrato la creatività dei bambini dopo una visita al Museo Paleontologico e la visione emozionante dei grandi cetacei. Un’esperienza che il Distretto ha favorito, lo scorso anno scolastico, applicando tariffe scontate per gli alunni dei comuni associati: abbiamo registrato circa duemila passaggi, davvero un risultato molto positivo. Riproporremo gli ingressi facilitati anche il prossimo anno scolastico“.
A Vigliano, intanto, se ne sono inventata un’altra, il Grande Gioco della Balena, ispirato al Gioco dell’Oca, ma con domande sui fossili ritrovati in paese, e non è detto che presto non compaia qualche altro animale del Mare Padano (molto amata dai bambini è la balena Emilia, uscita anch’essa qualche anno fa dalle mani di Alciati): la fantasia è sempre in movimento.
La storia della costruzione del delfino è stata raccontata da Laura Nosenzo nel libro “Fossili e Territori. Scoperte straordinarie sulle colline astigiane”, promosso nel 2022 dal Distretto con Araba Fenice. Al momento dell’uscita del volume mancava il nome del delfino, reso noto durante la festa dei bambini: si chiama Dolphin.
Ora bisognerà decidere il luogo in cui esporlo.